Il loro campione ha appeso la bici al chiodo, ma loro continuano a pedalare. Sono Emilio Magni e Michele Pallini, rispettivamente storico medico e massaggiatore di Vincenzo Nibali, che a fine 2022 ha concluso la sua carriera stellare tra grandi giri vinti e monumento del calibro di Milano-Sanremo e Il Lombardia.
Al fianco dello Squalo fin dagli inizi come due angeli custodi affidabili e discreti, Magni e Pallini non hanno alcuna intenzione di ritirarsi e, seppur la nostalgia del loro pupillo si faccia sentire, sono ancora in gruppo in forza all'Astana Qazaqstan Team.
«Sembro più giovane del doc perchè negli anni ho lavorato meno di lui, ma io domenica ho iniziato la mia 28a stagione mentre lui è alla 27esima» scherza Pallini, 51enne toscano di Pisa ma di stanza ad Alessandria. «Con Enzo avevo deciso di lasciare il mondo del ciclismo agonistico anche io, ma ho ascoltato il consiglio di mia moglie Elena e preferito smettere gradualmente. Come una persona con una dipendenza, in questo caso eccezionalmente buona, non si può interrompere dall'oggi al domani. Ho ridotto un po' la mia disponibilità di tempo, quest'anno con la squadra farò solo 55 giornate di gara, tra cui il Giro d'Italia» continua l'esperto massofisioterapista, il cui primo massaggio a un ciclista professionista risale al 1996, quando lavorava per la Glacial-Selle Italia.
«Voglio vedere se ti limiterai a così poche trasferte...» ribatte il dottor Magni, pratese di Vaiano brillantissimo over 70 che dal 1997 ha lavorato per Brescialat, Liquigas, la Mercatone Uno di Marco Pantani, quindi 4 anni con la Fassa Bortolo, poi ancora Liquigas Cannondale, Astana, Bahrain Merida, Trek Segafredo per poi tornare tra i celesti di Alexander Vinokourov. «Vincenzo l'ho sentito anche pochi giorni fa. Preparando i file excel degli atleti 2023 sul mio computer ho dovuto eliminare il suo ed è stato stranissimo» ci confida alla partenza della tappa della Vuelta a San Juan, in Argentina. «Abbiamo legato le nostre carriere a Vincenzo e ci manca, ma ci sono altri atleti che possiamo aiutare nel raggiungere i loro obiettivi e questo è davvero stimolante – continua Magni. - Io personalmente continuerò a stare in gruppo finchè non mi obbligheranno a forza a ritirarmi. Il ciclismo mi fa sentire vivo e giovane, quindi sono felice di iniziare un'altra stagione. Per la casa di riposo c'è tempo...». E con una fragorosa risata ci salutano per rimettersi al lavoro.