Capisce i corridori e anche chi li rappresenta. Li capisce e li apprezza, però desidera essere compreso anche lui, Gigi Negri, che da anni si adopera per promuovere il territorio e la sua Valtellina, con il ciclismo e il Giro d’Italia in particolare.
«Lungi da me fare polemiche - spiega Pier Luigi Negri -, prima di decidere di parlare ci ho pensato un po’ su, poi ho deciso di chiamare voi di tuttobiciweb per puntualizzare e rispondere al presidente dell’Accpi Cristian Salvato, che conosco da anni, ma del quale non mi sono piaciute le parole espresse nei giorni scorsi. Per difendere i corridori o cercare di far digerire uno spettacolo buono ma non buonissimo, ha in pratica detto che nell’ultima settimana forse c’erano fin troppe salite e una tappa come quella dell’Aprica poteva anche essere evitata. Non mi sembrano parole carine nei confronti di nessuno, né tantomeno nei nostri confronti che da anni ci prodighiamo per far conoscere le nostre zone utilizzando il veicolo del ciclismo».
Continua Gigi Negri: «Lungi da me difendere Mauro Vegni, anche perché il direttore del Giro sa difendersi molto bene da solo, ma io credo che lo spartito della corsa rosa fosse molto bello. Se poi i corridori sono arrivati con le gambe corte e la lingua a penzoloni, non ci possiamo fare niente. Dico solo che è il loro lavoro. Se devo proprio dirla tutta dico che la Valtellina merita rispetto: due anni fa, nel Giro del Covid, quello disputatosi ad ottobre, i corridori per le condizioni meteo avverse hanno chiesto e ottenuto l’accorciamento della tappa. Si doveva partire da Morbegno per Asti, invece il via è stato dato ad Abbiategrasso. Noi, in quell’occasione abbiamo abbozzato, capito e ci siamo adeguati, anche i corridori, però, devono anche capire chi in questo sport investe e si prodiga».