È uno dei corridori più attesi del Giro che scatta venerdì da Budapest: per il carisma, per la classe, per i suoi 42 anni e per l’amore che da sempre dichiara per la corsa rosa, anche se lo disputa solo per la seconda volta in carriera.
Alejandro Valverde sta preparando il trolley e trascorrendo le ultime ore in famiglia prima di partire: a lui ha dedicato una ricca intervista Ciro Scognamiglio su La Gazzetta dello Sport di oggi.
«Sarà la mia ultima stagione, sicuramente, anche se mi sento come nelle mie annate migliori. Voglio chiudere quando vado ancora forte, penso di farlo al Lombardia, perché voglio che la mia sia una stagione come le altre. Il futuro? Ho altri due anni di contratto con la Movistar, sarà bello restare in questo ambiente».
E ancora: «I segreti della mia longevità? Non ci sono misteri, la cosa più rilevante è prendersi cura di se stessi. E non esagero negli allenamenti: 120, 140, 150 chilometri al massimo, il fondo lo faccio in competizione e non faccio altura perché l’ho provata in passato ma non ho visto benefici».
Poi sul Giro: «Mi piace! L’ho disputato solo una volta finora e l’avevo apprezzato tantissimo. Al Tour c’è troppa pressione, molto stress, molti pericoli. Certo, i pericoli sono ad ogni gara ma al Tour...è moltiplicato tutto per due. Il Giro è una gara fenomenale, specie se il tempo sarà abbastanza buono. Certamente si soffrirà, ma è bellissima. Voglio stare bene, divertirmi, interpretare la gara alla giornata senza pressioni. La maglia rosa? Sarebbe bello indossarla, ma sarà complicato».