Vincenzo Nibali trascorrerà le feste in famiglia, prima in Sicilia dai suoi, poi nel Lazio dai genitori della moglie Rachele. La piccola Emma è pronta a scartare i regali già posizionati sotto l'albero, mentre il papà si godrà le prelibatezze locali, senza dimenticare la sua amata bici.
La tradizione di casa Nibali?
«Festeggiamo soprattutto il 24 sera, quindi domani mattina dopo l'immancabile abbuffata ci starà una pedalatina con gli amici e parenti. Giusto per andare al bar a prendere il caffè e “sgolfare” un po' il motore dopo le ore passate a tavola».
Che strappo alla regola ti concederai?
«In termini di orari non vado mai a letto super presto, intorno alle 23.00/24.00, ma durante le feste straviziare un po' è normale».
Pandoro o panettone?
«Prima apprezzavo più il pandoro, ora più il panettone. A casa i dolci non mancano mai, nè d'estate nè d'inverno, ma sotto Natale ciò che non può assolutamente mancare è il famoso e buonissimo panettone Fiasconaro con pistacchio di Bronte».
Cosa ti auguri per l'anno nuovo che sta per iniziare?
«Di trascorrere un anno felice, sereno, divertente, in cui speriamo ci metteremo alle spalle i problemi derivati dal covid. La gente è stanca e nervosa. Sportivamente parlando mi auguro di godermela. Essere sempre sul pezzo non è semplice. Negli ultimi due anni ho perso continuità nelle tre settimane e questo mi ha destabilizzato, ma correndo senza stress penso di poter e potermi ancora divertire».
Ai tifosi cosa auguri?
«A tutti coloro che amano il ciclismo, non solo a chi tifa Nibali, auguro che si divertano tanto seguendoci e chiedo di rispettarci. Agli appassionati italiani auguro che emerga un giovane connazionale che possa lottare per la classifica generale dei grandi giri. Ne abbiamo bisogno e io verrei sollevato da una pressione che mi pesa sempre di più».