L' U.S. Pontedecimo dal 2018 ha deciso di affiancare all'Appennino d'Oro, l'Appennino d'Argento riconoscimento che viene consegnato ad un giornalista sportivo, manco a dirlo, vicino al Giro dell'Appennino. Ad oggi l'Albo d'oro ha visto nel 2018 l'assegnazione a Paolo Colombo, enfant du pays, che ha mosso i primi passi nel mondo del giornalismo grazie al ciclismo. Nel 2019 il premio è stato assegnato a Marco Pastonesi , capace come pochi di mettere al centro di ogni storia non solo l'atleta, ma soprattutto l'uomo.
Lo scorso anno a ricevere l'Appennino d'Argento Emanuele Dotto storica voce del ciclismo, competente, capace e ironico come pochi legato al mondo del ciclismo da quando scriveva nel glorioso Corriere Mercantile. Il quarto moschettiere è Beppe Conti che ha ricevuto il riconoscimento ieri sera. "Un onore ricevere questo premio - dice Conti - ho sempre seguito con grande affetto ed interesse l'Appennino corsa che interessava moltissimo a Tuttosport, in modo particolare la vittoria del grande Gimondi". Se Dotto ha cominciato a scrivere di ciclismo sul Corriere Mercantile, l'esordio di Conti avviene nell'indimenticabile Ciclismo d'Italia diretto da Enrico Magatti. In seguito scrive sulla Gazzetta dello Sport per poi diventare la prima firma di ciclismo su Tuttosport per poi approdare in Rai quale opinionista e ospite fisso della trasmissione "Radiocorsa. Numerosi i libri scritti, lo scorso anno in occasione di Bancarella Sport a ricevuto il Premio Bruno Raschi. (Nella foto Beppe Conti premiato da Gabriella Perpinel, vedova di Tarcizio Persegona)