La cerimonia per l'esposizione delle immagini riservate al ricordo degli ex grandi del ciclismo in programma al Tempio di Calderba di Ponte di Piave, in provincia di Treviso, e dedicata due corridori della Marca Pietro Zoppas ed Italo De Zan, scomparsi nel 2020, questa volta potrebbe subire un cambiamento della data in ottemperanza delle disposizioni previste dai Decreti ministeriali per contenere il Covid-19. A sottolinearlo è stato il promotore dell'iniziativa, Germano Bisigato, Presidente dell’Associazione ex Ciclisti della Provincia di Treviso ed ideatore del Premio Borraccia d'Oro. "Si dovrà aspettare almeno fino a metà dicembre per decidere se rinviare tutto alla prossima Primavera - ha sottolineato - con la speranza che la situazione possa migliorare". Come è noto la cerimonia era stata programmata, per tradizione, nei primi giorni di gennaio.
Piero Zoppas era nato a Scomigo il 27 aprile del 1934 ed aveva corso tra i professionisti dal 1960 al 1966 difendendo i colori della San Pellegrino, della Atala, della Cité e della Vittadello. Visse il suo giorno di gloria al Giro d'Italia del 1964 dove conquistò il successo di tappa a Marina di Ravenna. Da dilettante vinse tante gare (80 in 4 anni) e tra loro spiccano la Popolarissima. "Qualche anno fa - hanno raccontato - alla corsa di Calderba quando accompagnò il figlio Flavio, esternò il proprio rammarico per non aver potuto correre con Fausto Coppi scomparso nel 1960 quando lui iniziò la carriera da professionista alla San Pellegrino". Zoppas, Conclusa l'attività sportiva a 32 anni, lavorò come lattoniere, impegno svolto per quasi 50 anni insieme e continuato dal figlio Flavio. Quasi fino a 80 anni Pietro andava ancora a lavorare sopra i tetti: è stato un uomo forte che l’esperienza del ciclismo aveva reso ancora più tenace.
Italo De Zan, invece, era nato a San Fior nel 1925, e fu impegnato tra i professionisti dal 1946 al 1952 vincendo 5 corse e ottenendo numerosi piazzamenti in gare importanti come la Milano-Sanremo. Fin da giovanissimo aveva dimostrato di possedere un grande talento. Amico dei leggendari Fausto Coppi e Gino Bartali, aveva esordito tra i dilettanti vincendo nel 1945 il Circuito di Sant'Urbano. L'anno successivo si affermò nella Coppa del Re. La sua consacrazione avvenne con la vittoria della decima tappa al Giro d'Italia, la Napoli-Fiuggi. De Zan era stato compagno di squadra, negli anni più recenti, anche di Giovanni Pinarello. Nell'ultima parte della carriera aveva assunto il ruolo di gregario e sono in molti a ricordarlo oggi, soprattutto a San Fior, come un simbolo del ciclismo trevigiano.