«Iniziare l'ultima settimana del mio primo Giro d'Italia con la maglia rosa è una cosa che non avrei mai potuto sognare. Sono stati giorni davvero duri, ma la sensazione è fantastica».
Joao Almeida non nasconde le sue emozioni, anzi le confessa con candore durante la conferenza stampa virtuale che lo vede impegnato rigorosamente in portoghese, con brevi incursioni concesse all’inglese.
«Non so ancora fino a che punto possiamo arrivare, ma ho una squadra davvero fantastica al mio fianco che mi supporta sempre. Questa gara è stata un po’ un ottovolante di emozioni: il piano originale all'inizio della stagione era che avrei corso la Vuelta a España e non ho saputo che avrei fatto il Giro fino a un mese e mezzo prima del via. Dall'inizio della stagione, però, siamo andati a tutto gas e la mia forma è sempre stata buona. In particolare il lavoro svolto a luglio in Val di Fassa mi ha garantito un'ottima preparazione».
Joao impressiona per calma e pacatezza: «Sono sempre stato un tipo rilassato, ma posso anche diventare ansioso... La gente pensa che non stia soffrendo o che sia anche troppo rilassato, ma non è così: penso che il mio viso abbia mostrato che ho sofferto negli ultimi giorni. A volte mi innervosisco ed è qui che i corridori più esperti come Iljo Keisse e i direttori sportivi come Davide Bramati mi tengono calmo. Iljo è sempre importante con il lavoro che fa e come ci insegna come affrontare la giornata. Ho iniziato la mia stagione con lui in Australia e ho imparato tantissimo da lui, in Algarve e ora qui. E Bramati ha tanta conoscenza ed esperienza per aiutarci, ma sa anche quando alleviare la tensione con una battuta e farci ridere».
Come la sta seguendo il Portogallo?
«La reazione in Portogallo è stata pazzesca e ho avuto molto supporto, il che è stato fantastico. La gente riconosce il mio duro lavoro e spero che continui a supportarmi anche nei periodi più tranquilli, perché sappiamo nello sport non si può rimanere sempre al top».
Un passo indietro alla giornata di ieri.
«Piancavallo è stata la salita più difficile che abbia mai fatto e, nonostante mi sia staccato a sette chilometri dalla fine, non ho ceduto, ho continuato a spingere pensando a quanto sarebbe stato speciale tenere la maglia per un'altra tappa. La giornata in sé è stata estenuante, qualcosa che non dimenticherò presto».
E per i prossimi giorni?
«Qualunque cosa accada nella prossima settimana, questo Giro per me sarà fantastico. Quattro piazzamenti nei primi 3, tutti questi giorni in maglia rosa sono qualcosa di incredibile al mio primo Grande Giro, tutto ciò che viene ora è un bonus. Per essere onesti, mi piacerebbe molto vincere la maglia bianca e averla a Milano. Ma stiamo correndo da due settimane ormai, il terzo in classifica generale è a quasi tre minuti e devo solo mantenere la mia costanza per finire sul podio: il podio sarebbe un sogno, qualcosa di incredibile».