Il periodo della quarantena è stata un’inconsapevole occasione che ha dato un’importante accelerata all’innovazione e alla diffusione degli strumenti digitali nella società. Gli studenti ed i lavoratori fruiscono in modo massiccio dei software che hanno consentito loro di lavorare e formarsi a distanza. Di questa rivoluzione tecnologica ne hanno beneficiato anche gli sportivi, i ciclisti in modo particolare che grazie a rulli smart, piattaforme di allenamento e percorsi virtuali hanno comunque potuto continuare ad allenarsi e competere con amici e avversari. Il Giro d’Italia, di Svizzera e alcune classiche si sono svolte in forma virtuale.
«Abbiamo scoperto una nuova tecnologia - conferma Stefano Viganò, Amministratore Delegato di Garmin -. Un modo per restare in forma. Si è dato al ciclismo un nuovo strumento oltre alla semplice bicicletta. Nel futuro del ciclista non mancheranno più lo smart trainer che permette ai ciclisti di svolgere lavori specifici che su strada non verrebbero così bene. Il ciclista è uno sportivo che sta evolvendo e che in questo periodo ha avuto il tempo per scoprire queste novità. L’unica incognita allo sviluppo potrebbe venire dalla diffusione della banda larga che sta comunque avanzando».
Gli italiani ancora una volta si sono dimostrati campioni di creatività dando vita ad eventi come Giro Legend e Giro Virtual.
«È così, anche se siamo solo all’inizio di questa rivoluzione. Ancora non sappiamo come sarà il futuro, o meglio, i cambiamenti sono repentini, ma noi abbiamo diverse idee a proposito. Credo in realtà sempre più immersive ed emozionanti. Potrebbero esserci sviluppi inaspettati anche per quanto riguarda il coinvolgimento dei ragazzi che magari in questo momento hanno paura dei pericoli della strada. Si ritroverebbero con uno strumento accattivante con cui sono già in sintonia, magari approfittando di ciò che già è in casa come i rulli di papà. I costi sono ragionevoli e di sicuro parliamo di una tecnologia utile».
Ci aiuta in questo percorso di approfondimento Carlo Brevini, marketing e Communication Manager di Garmin: «Per quello che riguarda lo sviluppo nel breve periodo stiamo facendo ancora tanti ragionamenti su quello che sarà la fase 2 e poi 3 o 4. Di sicuro sarà tutto diverso e dovremo abituarci al distanziamento sociale. Guardando anche solo alle foto di pochi mesi fa certamente impressiona vedere eventi con tante persone al via e tutte ammassate. Speriamo di rivedere questa scena nel 2021».
Dall’appuntamento reale a quello virtuale è stato un attimo.
«Parlando invece degli appuntamenti virtuali, di sicuro andremo ad aumentarne il numero. Quello che vediamo bene, andando con ordine, è prima una fase di preparazione e poi una sfida vera e propria on line. Non penso solo alla bici ma anche al running. Ad esempio un podista può confrontarsi su altri anche senza tappeto in casa, scegliendo un determinato tratto per poi andare a condividere la performance e stilare così una classifica. Prendiamo il caso dell’evento che organizziamo con Radio Deejay, senza assembramenti di persone, ma con una fatica vera».
Si tratta di gamification?
«Qualcosa che si avvicina a quel concetto certo ed è comunque un percorso di sviluppo a cui saremmo arrivati, anche se non pensavamo succedesse così repentinamente. Il vantaggio per la persona è comunque importante in termini di tempo risparmiato. Ci possiamo allenare a casa e in modo propedeutico. In pratica, come già anticipato, nel ciclismo il rullo può essere usato tutto l’anno se a questo abbiniamo dei video sempre più reali e la realtà aumentata».
Lo sforzo di ricerca e sviluppo richiesto è importante.
«La nostra azienda in particolare è comunque molto orientata al prodotto e allo sviluppo con oltre 9.000 ingegneri su 14.000 persone assunte».
Il lavoro si traduce poi nel risultato finale di prodotti di alto livello.
«Faccio un esempio che è il prodotto Tacx Neo 2T, come sapete sono i nostri rulli. Il processo produttivo vede l’impiego di strumentazioni robotiche che garantiscono la precisione al micron, in modo da garantire un prodotto silenzioso, preciso e soprattutto affidabile e duraturo nel tempo. Migliorali non è semplice e la nuova generazione di smart trainer sarà pronta non prima di 2-3 anni. Un altro punto di forza è legato all’assistenza post vendita, per cui abbiamo assunto e formato in Italia nuovo personale: abbiamo riposto alle nuove esigenze e siamo, come sempre, al fianco del cliente».
da tuttoBICI di maggio