Un Presidente Renato Di Rocco in forma smagliante quello che si è presentato l'altra sera a Lello Ferrara 3.0. Il Numero uno federale non ha certo giocato a carte coperte in un piacevole incontro tra amici che ha però offerto molti spunti di confronto e di informazione.
Ad un certo punto è arrivata anche la domanda su capo supremo del CONI, Giovanni Malagò, accusato di essere molto tenero nei confronti del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora. «Io ritengo - ha risposto Di Rocco - che le competenze tecniche vadano gestite dalla Federazioni. In questo caso, parlando di calcio, Malagò è intervenuto in quello che è il mondo che catalizza tutte le attenzioni. Da un certo senso può avere ragione insistendo sull'opportunità di avere un Piano B. Se ce l'ha, lo può tirare fuori lui il piano B. Io ascolto tutti e come hai precisato tu (Lello ndr) le polemiche non servono. Io chiedo: la tua proposta qual'è? Se non hai proposte è inutile lamentarsi ed è meglio fare gruppo con gli altri».
Di Rocco ha ricordato come a livello federale questo periodo sia comunque servito molto. «Abbiamo lavorato tanto e bene sentendo tutti i settori e attivando la formazione on line. Con le riunioni on line ognuno ha avuto il suo spazio e il tempo è stato profittevole».
Immancabile la domanda sul congelamento delle categorie: «Al Nord Europa non sembrano così interessati. Lì i ragazzi vanno via di casa molto presto e questo tema non pare appassionarli troppo».
E a proposito della ripartenza. «La volontà c'è. Sono stati riformulati i calendari. Ora l'importante è che riparta il calcio e poi il resto dello sport si accoderà. Sicuramente il ciclismo è meno pericoloso del calcio, i contatti sono limitati e la Parigi Nizza ha dimostrato che si può gareggiare in sicurezza».
Il mondo degli amatori: «Molte granfondo sono state rimandate direttamente al 2021. Sicuramente si svolgeranno con differenti modalità rispetto a quelle a cui siamo abituati. Abbiamo davanti a noi ancora 2 mesi per capire come fare con la Commissione Sicurezza e in base ai protocolli già predisposti e il parere dei Prefetti. Gli eventi saranno da 500 - 1.000 persone. La voglia di stare assieme è tanta».
Il ciclismo femminile: «Sono una fucina importante di medaglie... il 50% degli allori viene da loro, quindi sono importantissime. Ancora ho i brividi se ripenso agli ori di Paola Pezzo».
I velodromi: «Stanno ripartendo e sono stati predisposti degli appositi protocolli. Il primo a riaprere è quello di Noto, ma tutti gli altri 24 impianti sono pronti».
Infine la domanda che tutti si aspettavano relativa alla sua possibile ricandidatura. «Sinceramente non ho ancora deciso. Certo è che ora la Federazione ha risanato i bilanci ed abbiamo ridato valore alla maglia azzurra grazie anche agli atleti... Potrei anche dare il cambio... ».
Durante serata il Presidente non aveva risparmiato nemmeno i racconti personali più toccanti come la perdita dei genitori in tenera età (il padre quando era neonato e la madre a 9 anni). «Sono stato allevato dagli zii ed ho iniziato a lavorare presto proprio in un'azienda di biciclette. Sapevo montare ruote e tutto il resto. Lavorare mi è sempre piaciuto. Mio zio, tanto per rendere l'idea di quanto si lavorava, mi diceva... Ora riposati e vai a scaricare il camion».
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