ll direttore generale della Vuelta Espana, Javier Guillén, ha dichiarato mercoledì in una conferenza virtuale organizzata dall'Associazione Giornalisti sportivi di Malaga, di non sapere se, alla fine, "ci sarà una Vuelta" a causa dell'attuale situazione di incertezza dovuta alla pandemia di Coronavirus, ma ha assicurato che l'organizzazione è al lavoro per affrontare ogni tipo di situazione.
Il capo di Unipublic, la società organizzatrice, ha confermato che si sta lavorando a tutti gli aspetti: organizzativo, sanitario ed economico" in modo da essere pronti dal 20 ottobre all'8 novembre.
"Questa è una crisi che sta colpendo i budget di tutte le aziende e anche dei nostri partner commerciali, che stanno già annunciando tagli. La notizia importante è però quella che vogliono continuare nella Vuelta. Dobbiamo quindi adattarci alla nuova situazione".
Sulla possibilità di una Vuelta a porte chiuse, Guillén ha ritenuto che non sarebbe qualcosa di "irrealizzabile, ma non sarebbe auspicabile "perché mancherebbe di essenza", come in ogni evento sportivo. Guillen ha specificato che preferirebbe una Vuelta con restrizioni piuttosto che una NON Vuelta.
In aggiunta: "Oltre novembre è assolutamente impossibile svolgere la corsa". E sui corridori e l'opzione quarantena pre gara: "Sarebbe un handicap importante per i corridori stranieri passare una quarantena all'arrivo in Spagna. Sono fiducioso che ci saranno delle eccezioni".
Così ha parlato Javier Guillén.