«Un Giro per l'Italia che deve ripartire da noi, con i corridori italiani, le nostre squadre, allargando il raggio d'azione anche alla Nazionale U23 e agli atleti di altre discipline del ciclismo».
Una proposta romantica, fuori dagli schemi e difficilmente realizzabile quella lanciata da Daniele Colli. L'ex professionista milanese, che ora lavora per Autogrill, spiega meglio la sua idea. «Lo dico perchè credo che in questo momento di difficoltà dovremmo ripartire da noi stessi, inteso come nazione. In tutti i comparti dovremo fare affidamento sui nostri connazionali. Penso al turismo, per esempio: quest'estate le località saranno meta di vacanza di prossimità, con pochissimi visitatori stranieri. E' in quest'ottica che vedo il ciclismo, che è sempre un portatore di valori, come veicolo di un messaggio forte all'insegna del tricolore. Un Giro d'Italia all'insegna dell'Italia e che sia per l'Italia. Sarebbe un bel modo di ripartire, sarebbe un segnale importante che parte dal nostro Paese per arrivare in tutto il mondo».