Ci sono corridori che si avvicinano all'evento a fari spenti, senza fare proclami. Ci sono quelli, come Primoz Roglic, che sembrano non soffrire le pressioni e parlano apertamente delle loro aspettative. La Jumbo Visma ha annunciato che alla Grand Boucle schiererà la sua miglior formazione con Tom Dumoulin, Steven Kruijswijk e Roglic che nei giorni scorsi si è espresso così in un'intervista rilasciata a Ciclo 21.
"Sarà la strada a dire chi è il corridore più forte - precisa lo sloveno - ma se guardo al 2019 vedo che ho vinto una grande corsa a tappe come la Vuelta (più il podio al Giro) e altre gare. A questo si aggiunge il fatto che sono stato il numero uno del ranking mondiale. Si tratta di elementi che mi fanno essere ottimista per il 2020".
Il trentenne ha corso solo cinque grandi giri in carriera. La sua prima volta fu nel 2016, mentre la prima top 10 è arrivata al Tour de France 2018.
Roglič non ritiene che il successo sia arrivato troppo rapidamente e precisa che, prima di arrivare a puntare ai grandi giri si sia prima cimentato nelle prove da una settimana come il Giro dei Paesi Baschi e il Tour de Romandie.
"È vero che le cose stanno andando veloce, ma non ho saltato alcun passo nella mia evoluzione.. tutto è andato per gradi, quindi non ho la sensazione di essere arrivato improvvisamente al podio di un grande tour. "
Lo sloveno conferma la sua avversione per gli impegni Media, cosa che gli è pesata durante la Vuelta: “Riconosco che tutto ciò che è extra alla bici è pesante. Onestamente, i ciclisti vogliono avere il minimo contatto possibile con la stampa. Oggi, ad esempio, è il mio giorno di riposo. Lavoro duro ogni giorno in allenamento. Mi ammazzo in bici. Pertanto, vorrei riposare, ma devo essere dalla mattina alla sera alle prese con interviste ed eventi".
Ha poi aggiuto: “Certo, ci sono giorni in cui mi sento più stressato, ma tutto dipende da come gestisci i momenti. Lo stesso accade nei fatti della vita. In realtà, il ciclismo è solo una piccola parte della mia vita. È solo sport! Non sono un ciclista dal giorno in cui sono nato. Spero di vivere ancora qualche anno e, quindi di non essere un ciclista fino al giorno della mia morte".