La maglia rosa passa dalle spalle di Valerio Conti al compagno Jan Polanc. «La squadra ha pensato bene di mandarmi in fuga, così che avessimo più carte da giocare per mantenere la maglia rosa in casa. Già che ero all'attacco ho provato a vincere anche la tappa, ma ero molto controllato dagli altri uomini davanti. Mi hanno fatto tirare perchè sapevano che ero messo bene in classifica, dopo due vittorie al Giro d'Italia, è una bella emozione per me vestire questa maglia. Spero di mantenerla, vediamo come andranno i prossimi giorni» spiega dopo le premiazioni il 27enne sloveno della UAE Team Emirates.
Le sue impressioni a freddo, in conferenza:
In questo momento il ciclismo sloveno è protagonista in positivo e negativo. Quanto è pulito, cosa puoi dirci?
«La situazione è davvero triste in questo momento soprattutto visti i bei risultati sportivi, quindi è un po’ un peccato doverne parlare per le vicende poco piacevoli. Posso solo dire che sono orgoglioso di essere sloveno, quindi è triste tutto ciò che sta accadendo, ma non so cosa dire di più»
Grande azione di squadra oggi, proverete a continuare così fino alla fine, a Verona?
«Sarà davvero duro portare la maglia rosa fino alla fine, ci proverò almeno domani a tenerla, ma non so ancora come andrà, io di certo darò il mio meglio. La maglia è rimasta in squadra, quindi la strategia è stata perfetta. Ora vivremo giorno per giorno gestendo le energie».
Perché ci sono così tanti giovani forti in Slovena, come spieghi questo boom?
«Io mi alleno a casa, so che ci sono tanti giovani forti e credo che in generale si lavori molto bene. Certo, c’è questo momento nero attualmente, ma credo che si risolverà tutto per il meglio e si tornerà solo a parlare delle belle notizie. Io sono qui per correre per la mia squadra al meglio delle mie possibilità, ribadisco: sono orgoglioso di essere sloveno»
Questa maglia rosa cambia la tua carriera?
«La mia carriera continuerà come è andata finora. Questa maglia è di certo un sogno ed era un obiettivo, ma credo che sia così per tutti i corridori che partecipano a un grande giro».
Indossi dei calzini rosa, li hai rubati da Conti?
«Sì, erano pronti per Valerio, ma ora li indosso io. Ero felice per lui quando era in rosa e lui è per me ora, magari lo è ancora di più perché può rilassarsi e riposarsi un po’ senza interviste e conferenze!».
Avete parlato dopo la tappa?
«Non molto, forse dopo in hotel avremo più occasione».
Hai vinto in una tappa con rimandi storici importanti
«Sì. Più che altro oggi il nostro pensiero era l’obiettivo di fuga con la squadra per tenere la rosa. Ma esserci riusciti qui rende tutto più bello e importante».
L’ultima parte del Giro è molto impegnativa, sarà più controllata o ci sarà più battaglia?
«Credo ci saranno davvero grandi distacchi vista la difficoltà delle tappe future. Il Giro è appena iniziato e da oggi in poi credo ci sarà una bella sfida per la classifica generale».
Conosci Milan Erzen?
«L’ho incontrato nelle corse in Slovenia, ma non ho mai avuto a che fare con lui, lo conosco solo di vista perché io mi sono sempre allenato con mio padre e non avevo necessità di lavorare con qualcun’altro. Sin da piccolo ho avuto un supporto più che sufficiente proprio da mio padre».
Quanti giorni potresti tenere la rosa e chi potrebbe “prendertela” tra i tuoi compagni?
«Di sicuro ci sono tappe complicate davanti, sarà difficile mantenere la rosa e non saprei dire sinceramente. Di volta in volta deciderà il team manager per chi lavorare».