Il sorriso è grande, ma non nasconde l’animo triste. In piazza Del Popolo c’è anche il presidente dell’Automobile club Ravenna, Giancarlo Minardi, faentino e creatore di quel miracolo sportivo che è stata la Scuderia Minardi, antesignana dell’attuale Toro Rosso in Formula 1. Minardi, impegnato nella campagna |#rispettiamoci per la sicurezza condivisa tra auto e biciclette, compone un mosaico di emozioni ricordando Niki Lauda, scomparso poche ore prima.
«Sicuramente perdiamo un grande del motorsport, uno che ha rappresentato a lungo un vero punto di riferimento. La Mercedes vincente della Formula 1 di oggi, ha due padri: il direttore del team, Toto Wolff, e proprio Lauda. Ci siamo visto poco prima che avesse il problema ai polmoni, lo scorso anno: eravamo a Montecarlo», salotto patinato del motorismo. Non solo per quello, ma anche per quello, il traguardo di Modena - dove Coppi conquistò la prima rosa della sua vita - non può che avere una firma d’autore, secondo Minardi. «E io per la tappa di oggi faccio un nome: Elia Viviani».