Un piccolo concentrato di potenza con la giusta dose di fibre veloci in un fisico brevilineo ed esplosivo: ha funzionato bene il mix di sangue australiano e coreano per Caleb Ewan che è uno sprinter atipico. Uno che può mettere tutti in fila in cima a un breve strappo al 17% come quello di oggi al termine della quarta tappa dell’UAE Tour 2019 a Hatta Dam.
Il velocista della Lotto Soudal si è raccontato poco dopo la ventosa premiazione sul podio presso la celebre diga che forma un pittoresco lago dal colore verde popolato da carpe Koi e esplorato da numerosi pedalò e kayak.
Una tappa che avevi puntato sin dalla vigilia quella di oggi?
«Tra tutti i velocisti sono quello più leggero e sapevo che quella di oggi sarebbe stata forse la mia migliore occasione per la vittoria. La squadra ha lavorato alla perfezione portandomi all’attacco della salita finale in terza posizione»
Come spieghi il fatto che da velocista hai vinto su una salita così pendente?
«Il fatto che molti dei miei rivali pesano anche 80 kg mentre io sono 67 kg: sono molto più piccolo di molti loro e il mio rapporto tra peso e potenza mi ha avvantaggiato soprattutto su uno strappo al 17% come questo. Anche la posizione è stata fondamentale perché se fossi rimasto troppo indietro non sarei riuscito ad avvantaggiarmi subito. Una volta trovato il rapporto giusto ho lanciato il mio sprint e sono riuscito a vincere»
Hai visto le cadute di oggi, cosa è successo?
«Ho visto Remco a terra, la caduta è avvenuta in una parte del gruppo più avanzata rispetto alla mia posizione. C’è stato uno scartamento e probabilmente qualcuno si è toccato ed è andato a terra. Per quanto riguarda la seconda caduta, mi trovavo per fortuna in una posizione ideale e non sono stato coinvolto»
L’anno scorso sei arrivato secondo alla Milano Sanremo, è il tuo obiettivo della prima parte di stagione?
«Sì, sarà sicuramente il mio primo obiettivo stagionale, sto cercando di allenarmi al meglio e per farlo si deve cambiare la propria preparazione soprattutto per via del lungo chilometraggio. L’anno scorso mi ha dato la conferma che ho le possibilità di puntare alla vittoria e spero nel 2019 di arrivare un posto davanti l’anno scorso. Correrò la Parigi-Nizza perché dopo aver corso la Tirreno Adriatico negli ultimi tre anni ho deciso di puntare alla corsa francese visto che avrà più sprint. Proverò così quest’anno e se non funzionerà magari ritornerò alla Tirreno»