8848 i metri di dislivello, 16 le ore in sella alla bici, 11 le salite al SuperGhisallo: questi sono i numeri dell’impresa su due ruote che si prepara ad affrontare Stefano LA, giovane atleta carismatico, singolare e punto di riferimento per molti ciclisti suoi coetanei.
Considerato dagli amici il cavaliere oscuro dei giorni nostri, Stefano La Mastra, classe 1982, divide la sua vita tra impegni lavorativi e passione per la bicicletta. Un approccio al mondo del ciclismo del tutto moderno, lontano dagli schemi classici a cui si è generalmente abituati. Un colpo di fulmine nato nel 2011 che, con il tempo, ha portato Stefano a scalare i più famosi passi alpini di mezza Europa, alternando gare agonistiche a momenti di pura performance solitaria e selvaggia.
È proprio questa passione che porterà Stefano a cimentarsi, sabato 15 luglio, nella pedalata più intensa della sua vita. Salirà e scenderà il SuperGhisallo fino a quando il suo altimetro segnalerà 8848 metri di dislivello – pari all’altitudine della vetta più alta al mondo, l’Everest. Una sfida, fisica e mentale, conosciuta come Everesting che, ad oggi, meno di un migliaio di ciclisti hanno portato a termine.
«Ho deciso di affrontarla percorrendo il SuperGhisallo 11 volte, per il suo valore affettivo e in quanto salita di riferimento per i ciclisti di tutto il mondo. Il 15 luglio partirò all’alba da Bellagio guardando in faccia 244 km di salite e discese. Perché lo faccio? Perché amo la montagna, le salite e le sfide.»
Forza, concentrazione, determinazione, allenamento e resistenza sono i requisiti necessari per raggiungere il traguardo e Stefano, dopo anni di gare e preparazione, è pronto ad andare oltre i propri limiti e centrare l’obiettivo.
Nessuna linea d’arrivo o medaglia. Solo Stefano LA e la sua bici. E, se saremo fortunati, il suo nome nell’albo dei ciclisti che hanno affrontato questa impresa.