Era chiaro anche prima, ma adesso lo è di più: ai volontari di Protezione Civile è vietato svolgere regolazione del traffico e far uso di qualsiasi tipo di paletta o di altri segnali distintivi assimilabili a quelli in uso alle Forze di Polizia.
Lo ribadisce il Dipartimento della Protezione Civile, che per rispondere alle tante richieste di chiarimento, ha diramato nei giorni scorsi una circolare (N. DPC/VOL/32320 del 24.6.16) precisando i limiti dell’intervento delle Organizzazione di Volontariato di Protezione Civile quando operano a supporto delle Autorità preposte ai servizi di polizia stradale.
Una precisazione che trova il suo interesse anche nell’ambiente ciclistico, dove molti organizzatori impiegano volontari di P.C. ritenendo che questi possano surrogare gli addetti alle segnalazioni aggiuntive (ASA), se non addirittura preferirli per efficienza e maggiori facoltà, che invece non esistono.
Intendiamoci, per la sicurezza delle gare ciclistiche, i volontari di P.C. sono divenuti nel tempo un apprezzabile conforto (anche se il loro statuto non lo prevede), tuttavia, quando utilizzati, la loro funzione deve limitarsi ad «informare i cittadini e presidiare il territorio».
Questo dice il Dipartimento della Protezione Civile e questo resta!
Poi esistono (fortunatamente) i tanti volontari di P.C. che sono anche abilitati ASA, i quali ovviamente possono (solo per le gare ciclistiche), svolgere l’attività di regolazione del traffico, a patto che indossino la pettorina con la scritta “scorta tecnica”, che in molti casi, invece, non vediamo indossare per non dispiacere alla propria divisa sociale.
Le norme di riferimento sono molto chiare, meglio ancora se tutti facessero uno sforzo per applicarle correttamente.
Silvano Antonelli