Freno a disco sì o freno a disco no? Nessun dubbio per Davide Viganò che ieri al termine del suo allenamento si è fermato in Kuota, nella sede di Villasanta di Monza per un inedito cambio bici. Giù dalla Khan in versione tradizionale, che ha utilizzato nei primi mesi dell’anno, per salire su quella in versione freni a disco.
Ultimi chilometri della sgambata giornaliera con la nuova bici e subito le prime impressioni del professionista del team Androni Sidermec che domani la vuole utilizzarla nel GP di Lugano, gara di inizio stagione per professionisti.
“Sono rimasto a dir poso entusiasta – le prime parole del brianzolo – sia per la qualità della frenata che per la risposta del mezzo. Oltre ai tempi di arresto ridotti – aggiunge Viganò – ho notato una reattività addirittura accresciuta su un mezzo che già di per sé fornisce una resa eccellente”.
Ecco spiegato il motivo di tanta resa per voce dei tecnici Kuota: “Innanzitutto la bici è dotata di perno passante del mozzo con un diametro da 12. La chiusura è a vite, senza lo sgancio rapido, quindi non vi sono leve o inserti extra. Viene così evitata la dispersione di energia attraverso altri componenti”.
Il problema del cambio ruota in corsa è stato risolto in questo modo. “Ovviamente in questo caso l’unica soluzione, in caso di foratura, sarà il cambio della bici”.
Quali benefici garantirà la novità del perno passante?
“Innanzitutto parliamo di un mezzo, il Khan, che prevede un progetto con un carro posteriore ed una forcella appositamente studiati. La struttura risulta essere ancora più solida: nell’anteriore la precisione di guida è accresciuta ulteriormente e il retrotreno garantisce la massima trasmissione della potenza. Un risultato finale strepitoso per una bici reattiva, leggera e performante ai massimi livelli”.