Partiamo da un presupposto: come molti di voi penseranno, l’inquinamento è ormai una piaga e rovina la salute di tutti. Può la bici essere la soluzione ad un tale problema? Forse sì, almeno per alleggerire il traffico delle grandi metropoli. Basti guardare nelle ore di punta cosa diventano le nostre strade, interminabili file di auto in coda che generano ingorghi e smog a non finire. E se queste persone si sedessero su una bici invece che in auto a sprecare tanto prezioso tempo della loro vita?
Bike to Work è un progetto europeo (già stato lanciato con successo in Francia) che promette di far guadagnare 25 centesimi di euro al km a chi sceglie di recarsi al lavoro in bici piuttosto che con l’auto. In Italia la prima sperimentazione è partita nel comune di Massarosa in provincia di Lucca.
La puntata di Report su Rai 3 di domenica 6 dicembre traccia però la via che porterà molti italiani a rivalutare le due ruote per recarsi a lavoro. Come al solito, la bellissima e utile trasmissione di Milena Gabanelli, grazie al giornalista Giulio Valesini, ha prodotto un servizio (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-52c1a53c-03d4-44c1-8e52-d7cb5dabfe81.html) per spiegare come, con un po’ di ingegno e spirito di imitazione (verso i cugini francesi che sono già un po’ avanti in questa missione), sia possibile reperire i fondi per pagare questo progetto che per ora coinvolge 50 lavoratori. I volontari hanno dovuto partecipare ad un bando e ricoprono a tutti gli effetti il ruolo di apri pista per questa iniziativa. Il comune a breve predisporrà anche una App per monitorare tutti gli spostamenti e quantificare le varie distanze da retribuire correttamente ai ciclisti. Per ora ci si affida ad una nota applicazione a cui i 50 sperimentatori si sono iscritti gratuitamente, utile anche alla polizia municipale per studiare i percorsi e suggerire al comune ulteriori piste ciclabili. Immaginate cosa potrebbe significare per una grande città come Milano una cosa simile, ci vorrebbero nuove figure professionali per mettere a punto un tale sistema, ma il risultato alleggerirebbe il traffico in maniera sensibile.
Sono convinto che l’incentivo economico sia un particolare da poco, anche se potenzialmente un lavoratore che usa la bici al posto dell’auto potrebbe risparmiare all’anno cifre comprese tra i 300€ e i 600€ non utilizzando l’auto. Quello che tutti sanno è che la bici fa bene ed è un mezzo estremamente salutare per spostarsi, a patto che il percorso sia sicuro. Qui il progetto di Massarosa prende importanza in quanto, per avviare il Bike to Work, ha creato una ZTL e una rete di piste ciclabili, essenziali per muoversi in sicurezza nelle vie cittadine. Tutti noi vogliamo il Bike to Work come formula vincente per ridurre il traffico e creare lavoratori più sani nella nostra nazione, a patto che i comuni creino una vera e propria rete di ciclabili e non tragitti inutili come spesso accade.
Ricordatevi inoltre che in città come Milano, l’ARPA ha segnalato che i livelli di inquinamento consentiti dalla legge sono ampiamente superati da più di dieci giorni e forse è arrivato il momento di cambiare molte delle nostre azioni. Bike to Work potrebbe essere una delle prime mosse.
Giorgio Perugini