Casco obbligatorio in allenamento per tutti e misurazione dei rapporti dopo l'arrivo a livello giovanile. La Federciclo fissa paletti in termini di sicurezza e salute. L'imposizione del casco rigido venne stabilita, in verità, in una delibera federale dello scorso anno. Ma la passata stagione è stata transitoria, la norma aveva bisogno di tempo per andare a regime.
L'obbligo incide sulle pratiche assicurative e l'adeguamento in tal senso è di queste settimane. Coincide cioè con i canonici rinnovi d'inizio anno. Se da tempo il casco era obbligatorio in gara, con la delibera viene considerato anche l'allenamento. Una disposizione che riguarda tutti i tesserati, inclusi i cicloamatori. In ambito professionistico, fu imposto in corsa nel 2006, sull'onda emotiva della scomparsa del kazako Andrej Kivilev.
Giova ricordare che non sono previste sanzioni, perchè il Codice della Strada non ne prescrive l'utilizzo. La norma è soltanto federale e ha effetto in ambito assicurativo. «Il passaggio successivo potrebbe essere l'imposizione a tutti i cittadini», commenta Giorgio Dal Bo, componente della commissione nazionale sicurezza Fci, «Intanto ci ha pensato la Fci, anche se, va detto, l'uso del caschetto è già molto diffuso. Si vuole lanciare un messaggio, una questione di sicurezza che non riguarda solo agonisti o amatori. In Olanda e Germania, il casco è obbligatorio per tutti sotto i 16 anni. Avete presente i turisti con prole che abitualmente incontriamo nelle nostre città?».
Fino all'anno scorso, la misurazione dei rapporti, a livello giovanile, era prevista invece per tutti prima del via. Dal 2015, la normativa cambia: i controlli si effettueranno a fine gara e solo per i primi cinque. Il motivo? Il rapporto non può sviluppare una lunghezza di pedalata difforme da quella stabilita per la categoria. Limitazioni che interessano Esordienti, Allievi e Juniores. «Si vogliono tutelare i ragazzi, evitando che esagerino nello sforzo», spiega Dal Bo'.
da La Tribuna di Treviso