Creare, in tempi brevi, un tavolo di lavoro attivo e permanente per affrontare e sciogliere i molti nodi in tema di intermodalità tra bici e treno, confrontandosi di volta in volta i tanti soggetti, Regioni in primis, coinvolti a vario titolo in questo articolato servizio.
È questa, in estrema sintesi, la richiesta di FIAB a Trenitalia in occasione dell'incontro della scorsa settimana a Roma per il rinnovo della convenzione tra Federazione Italiana Amici della Bicicletta e le ferrovie italiane, al quale hanno preso parte, per FIAB, Giulietta Pagliaccio (presidente nazionale), Giacomo Scognamillo (responsabile nazionale 'bici+treno' e rapporti con le imprese di servizio ferroviario) e Beatrice Galli (FIAB Roma) mentre, per Trenitalia, Orazio Iacono (direttore divisione passeggeri regionale) e Federica Follesa (responsabile contratti di servizio e sistema tariffario divisione passeggeri regionale).
Com'è noto, sono molte le questioni e le problematiche che, da anni, rendono difficile l'utilizzo della bici in abbinamento agli spostamenti in treno, sia per i pendolari, sia per le esigenze del cicloturismo. Questo in relazione a una realtà molto frammentata nel nostro Paese che coinvolge soggetti diversi e che, soprattutto in merito al trasporto regionale (con relativa pianificazione delle corse, numero e tipologia dei treni, eventuali posti bici riservati a bordo degli stessi, tariffe speciali, ecc.), vede la competenza affidata alle Regioni sulla base di contratti di servizio stipulati con Trenitalia.
Quest'ultima gestisce direttamente la lunga percorrenza dove l'abolizione di determinate categorie di treni ha, di fatto, annullato da tempo il servizio trasporto bici. Una situazione particolarmente spiacevole se si considera, ad esempio, che in altri paesi europei è possibile addirittura prenotare il posto per la bici, senza il rischio di non salire a bordo causa esaurimento “posto bici” (come purtroppo spesso accade in Italia su alcune tratte).
Eppure, come evidenziato da più parti, la mobilità sostenibile è un crocevia fondamentale per un mondo autenticamente green, e l'uso combinato tra mezzi di trasporto pubblico e mezzi privati a impatto zero - su tutti, la bicicletta - deve essere un'opzione facilmente e capillarmente accessibile. Ciò alla luce delle potenzialità sia a livello di trasporto quotidiano (in termini di razionalizzazione dei mezzi, riduzione del tasso di inquinamento e risparmio economico), sia legate al cosiddetto "turismo sostenibile", in forte espansione negli ultimi anni.
In particolare, l'intermodalità treno + bici rappresenta un sevizio di trasporto sempre più richiesto: complice la crisi o la maggiore sensibilità al rispetto dell'ambiente, infatti, sono sempre più numerose le persone che scelgono di raggiungere il posto di lavoro sulle due ruote, anche in abbinamento a tratte in treno. Sul fronte del cicloturismo, invece, i flussi di coloro che si affacciano alla vacanza in bicicletta - provenienti sia dal nostro Paese sia dall'estero - sono sempre più importanti ed economicamente rilevanti, grazie anche alla possibilità di usufruire di nuovi percorsi cicloturistici. In questa prospettiva appare evidente come un servizio treno+bici inesistente o inadeguato costituisca un forte deterrente allo sviluppo del settore.
Come interlocutore di riferimento, FIAB si è fatta promotore presso Trenitalia della necessità di affrontare in modo nuovo e sinergico la complessa questione dell'accessibilità delle biciclette ai treni.
Un tavolo di confronto permanente dove affrontare, insieme alle Regioni, contenuti, dettagli, modifiche ed esigenze del servizio "treno + bici", permetterebbe sicuramente di valutare, da punti di vista diversi, le opportune scelte da intraprendere, per arrivare a soluzioni che rispondano in modo intelligente e concreto alle esigenze dei viaggiatori, con una comune condivisione e analisi della reale fattibilità di ogni singola proposta.