Selle, gioie e dolori! Non potrebbe esserci frase migliore per descrivere il rapporto delicato che ogni ciclista ha con questo importantissimo strumento.
Fizik negli anni ha saputo creare una collezione così completa da riuscire ad accontentare praticamente tutti. Le selle prodotte da questa azienda sono il frutto di un riuscito connubio tra l'abilità e l'esperienza e le tecnologie applicate ai materiali più recenti.
Ho utilizzato a lungo Aliante e poi Arione su strada, avendo sempre ottimi riscontri, ma con la nuova Kurve ho avuto la sensazione che Fizik abbia ottimizzato le prestazioni che più mi hanno colpito della Arione.
Sul sito di Fizik (www.fizik.it) troverete una pagina molto interessante chiamata Spine concept in cui ogni utente può, attraverso tre alternative inerenti alla nostra flessibilità, scegliere la sella che meglio fa per lui tra le varie Snake, Chameleon e Bull.
Io ho scelto la Snake, modello con un profilo tale da permettere di posizionarsi su diversi punti, scorrendo in avanti e indietro, a seconda di dove teniamo le mani sul manubrio.
294 x 135 mm sono numeri che fanno capire quale e quanto sia lo spazio per poter trovare la propria posizione, mentre un peso di 220 gr con forchetta in alluminio e di 180 gr con forchetta in carbonio posiziona questa sella tra quelle ambite per montaggi leggeri.
Il segreto di questa Kurve è nello scafo realizzato in Re-flex (fibra di vetro termoformata e Kevlar, quindi un mix di materiali leggeri e forti, uniti in modo tale da fornire un’elasticità incredibile. Guardando bene lo scafo, noterete tre zone chiamate RE-Flex (di colore giallo) in cui la stratificazione dello scafo cambia, lasciando scoperto interamente lo strato in kevlar.
Questa struttura interagisce con noi a livello dei punti di contatto, sia con le due zone laterali corrispondenti alla testa del femore e alle tuberosità ischiatiche, sia nella parte centrale a contatto con la zona perineale. Tutto ciò avviene grazie ad un minor numero di strati in queste tre aree per accompagnare i movimenti del nostro corpo. Vi consiglio di non farvi ingannare dalla durezza della forchetta in alluminio, poiché la struttura di questa parte è chiusa, ovvero le due aste su cui si aggancia il reggisella si raccordano anteriormente e posteriormente formando un vero e proprio telaio circolare chiamato Mobius, su cui è bloccato ad incastro lo scafo. Voglio sottolineare che un bloccaggio come questo non genera mai il minimo rumore, neanche uno scricchiolio!
Il nasello intercambiabile chiamato Tuner realizzato in Nylon precaricato, riveste un ruolo importante nel comportamento della sella in risposta alle sollecitazioni. Infatti, questo dispositivo una volta montato, funziona come un distanziatore applicato direttamente sulla forchetta cambiando l'intera tensione di questa struttura. Dalla fabbrica la Kurve arriva fornita con quello soft, mentre nella scatola troverete quello hard con l'apposito strumento per rimuoverlo.
L'imbottitura è minimale, formata con una specifica schiuma ad alta densità. Nelle parti dello scafo in cui c’è solo il Kevlar la schiuma è leggermente più abbondante. Con questa soluzione la sella avrà sempre una superficie omogenea e non si formeranno depressioni visibili nelle tre zone dove è presente nello scafo solo il kevlar.
Inoltre, troviamo il solito sistema Wing Flex di Fizik, accorgimento che permette al corpo sella di flettere sotto la pressione dell'interno coscia durante la pedalata.
Fin qui vi ho descritto una sella innovativa e tecnologicamente evoluta ma vi confermo che su strada si rivela semplicemente comoda e molto performante.
Questo scafo copia i movimenti e dissipa le pressioni interagendo perfettamente con il nostro fondo schiena.
La sella è compatibile con il sistema Fizik ICS di borse e luci, comodità a cui difficilmente resisto quando uso una sella Fizik.
Durante tutti i km passati su Kurve ho avuto ottime sensazioni, sia per la comodità complessiva, sia per la performance garantita.
Probabilmente nel test, pur risultando adatto alla mia mobilità il modello Snake, avrei potuto optare anche per quello Chamelon, d'altronde molte volte capita di essere a cavallo tra due soluzioni diverse.
Durante la pedalata la gamba gira a meraviglia grazie al sistema Wing Flex, soluzione tecnica che interagisce alla perfezione con i movimenti. È incredibile notare in pochi minuti quanto una struttura apparentemente dura possa rivelarsi così flessibile, elastica e comoda.
Anche sullo sconnesso (strade levigate purtroppo ce ne sono pochissime) la seduta si è rilevata ottima, le vibrazioni e gli scossoni vengono ammortizzati al meglio.
Il costo di 220€ per quella con telaio in alluminio e 275€ per quella con telaio in carbonio rende queste selle prodotti elitari, è inutile nasconderlo. Spero che con il passare del tempo simili tecnologie diventino più abbordabili dal punto di vista economico poiché ritengo che un contenuto tecnico come questo sia assolutamente da provare.
Fizik ha saputo creare una sella certamente rivoluzionaria, ma non per questo lontana dall’alta qualità manufattoriale tipicamente italiana.
Giorgio Perugini