In un solo anno gli addetti alla sicurezza del ciclismo hanno perso 102 scorte tecniche e 1.207 ASA.
Per le scorte tecniche è possibile si tratti di una flessione (- 5,5%) legata in parte al calo delle gare e delle attività correlate, ed in parte a fattori prettamente territoriali o contingenti, dove a fianco di regioni col segno meno, ce ne sono anche altre di segno opposto.
Una situazione quindi piuttosto articolata, senza criticità vere e proprie, ma che sarebbe bene considerare con attenzione per individuare le opportune correzioni di rotta.
Molto pesante invece la flessione degli ASA, che in un solo anno perdono il 16% della categoria.
Un esito per certi versi prevedibile, che poggia su di una semplice constatazione: non ha funzionato adeguatamente la fase del rinnovo delle circa 2.000 abilitazioni che per la prima volta giungevano a scadenza.
Complice lo scarso utilizzo che di questa figura si è fatto in alcune parti del Paese e nelle gare federali, complice il fatto che i corsi di formazione, un tempo affidati alle singole società e a tutti gli Enti sportivi, sono stati affidati essenzialmente alla FCI, con evidente sovraccarico delle proprie strutture didattiche.
Per la promozione del volontariato è fondamentale poter avere corsi di formazione nei luoghi di residenza, di breve durata e a costi contenuti. Esigenze probabilmente avvertite anche dagli ASA.
Resta invece praticamente invariato il numero delle moto staffette e delle scorte tecniche tesserate alla FCI: 1.023 nel 2014, 1.024 nel 2013.
Ci sono regioni che registrano variazioni negative come la Lombardia (-2,6%), la Toscana (-6,6%), l’Emilia-Romagna (-5,4%), il Lazio (-66%), ed altre invece che tendono a crescere anche in modo sensibile come la Liguria (+9%), il Veneto (+11%), il Friuli V.G. (+12,7%), la provincia autonoma di Trento (+28%), oppure altre come il Molise, la Sardegna e la Sicilia, che non hanno questo genere di tesserati.
Percentuali utili ad indicare una certa tendenza, ma da leggersi con cautela, perché in diversi casi, il grado delle loro oscillazioni è condizionato dai piccoli numeri di partenza.
Un quadro complessivo lontano dal “boom” del 2007, con 1.303 motostaffette tesserate, ma che ha trovato un suo probabile assestamento, dopo un certo calo delle competizioni e qualche rifiuto legato ai costi della tessera e alla frequenza degli aggiornamenti.
Questioni che però, un poco alla volta, sono divenute più accettabili dopo la scelta federale di offrire nel costo tessera anche la polizza kasko ed avere elevato da uno a due anni la frequenza obbligatoria dei corsi di aggiornamento. Anche se, meglio sarebbe portarla a cinque anni come le scorte tecniche, risparmiando così in termini di gestione e di costi.
G.S. Progetti Scorta
Dalla brochure della 23ª edizione de “Il Giorno della Scorta.