Due
settimane, due stati "fatti". Ragazzi è veramente dura, ma non voglio
fare subito del patetico reducismo. Dopo l'Oregon dei miei sogni ecco
l'Idaho, più cupo e conservatore, che mi ha fatto a pezzi la schiena e
mi ha anche fatto un po' paura (ora che quest'avventura sta diventando
una storia vera... by Battisti-Mogol, do you remember?).
Ma basta
fermarsi a rinferscarsi nell'infinito Salmon River (a tratti una roba
tipo Ticino Adda e Oglio messi insieme, ma con rapide da urlo) o lo
sguardo di un cerbiatto che ti fissa da bordo strada prima di scappare
via (incredibile quanti ce ne siano) e anche i dolori psicofisici si
dissolvono.
Pero` confermo, l'Idaho non è uno stato accogliente.
neanche per gli americani, direi. "Salvate l'America da Obama" dice un
cartello appeso fuori da un ranch. L`Idaho lo "vincono" sempre i
repubblicani, e la gente non saluta i ciclisti tanto come sulla west
coast. Preferisco altri cartelli, come quello visto fuori da un
bicycle-shop in Oregon: "I ciclisti sanno perché i cani mettono la
testa fuori dal finestrino".
Luglio è luglio anche fra le montagne del
Nordovest e il caldo rende i pomeriggi impedalabili. Vi raccomando
l'Hells Cenyon - nella foto -, 67 miglia veramente da urlo ma con i 100 gradi
fahrenheit in agguato (fatevi voi il conto, ma sono tantissimi) e uno
vorrebbe non poter mai dire "sono stato in un posto che è meno famoso
ma piè impressionante del Grand Canyon, e lo dicono le guide, non io".
Strade più strette, pericoli più grandi, ghiaini inevitabili e in 4
giorni toccano tre forature e una caduta. Un classico del povero pirla,
quasi da fermo: a poca velocità poco equilibrio (diceva Einstein che in
bici ci andava) e sulla lunga salita a White Bird, in un posto dove gli
indiani Ne-Me-Poo le suonarono ai colonizzatori (evviva), per evitare
una grata metallica mi blocco e non faccio in tempo a sganciare la
scarpa sinistra.
Particolare "tech": la bici è la classica da strada
(acciaio, perché borse tenda e sacco a pelo pesano), ma ho scelto
pedali e scarpe più da mountain bike perché devo poterci camminare.
Così sei meno "performante", ma a parte le scarpe da bici vai via con
un paio di sandali e risparmi un sacco in spazio e peso. Poi però ai
nuovi attacchi ti ci devi abituare...
Va beh, per stavolta il sistema
mano-gomito-spalla ha funzionato, il trocantere (esterno-culo vogliamo
dire?) fa ancora un po' male, ma è soprattutto perché poi in campeggio
la terra è dura, e un materassino sulla bici proprio non ci sta.
"Backpacker" va bene, ma un minimo di aerodinamica ci vuole. Anche se
fra 'sta idea di partire da Ovest e la "gamba" che ancora non c'è, qua
mi par di vedere solo montagne, montagne e montagne. E pensare che le
Rocky Mountains sono ancora lontane, brrr... Grazie della lettura, alla
prossima (e ditemi anche voi good luck!).
Sergio Ghisleni
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