Come ci si sente dopo aver concluso una maratona? Io mi sono sentita con tanti dolori muscolari, ma con la voglia di farne a breve un’altra. Meno male che poi c'è un allenatore che ti riporta subito sulla retta via e ti toglie dalla testa strane idee.
A maratona terminata, ecco subito il programma per il prossimo mese: obiettivo i due 70.3 (mezzi Ironman) di Rimini e Pescara. E allora vai di allenamenti combinati: il weekend per il prossimo mese sarà dedicato solo alle 3 discipline messe insieme: si nuota, si pedala e si corre.
Ma prima di tutto serve un bel massaggio alle gambe dal mio fidato fisioterapista, nonché più volte Ironman, quindi uno che ne capisce. Gambe dure, pezzi di marmo e……tante urla di dolore! Questo è il prezzo da pagare per avere avuto “una faccia da Finisher”.
Quella appena passata è stata una settimana di recupero, anche perché i crampi che degli 8 km finali della maratona sono sfociati nell’ennesima infiammazione alla bandeletta, l’incubo di ogni maratoneta. Qualche seduta di terapia, ghiaccio, anti-infiammatori e perché no?, anche i rimedi della nonna. L'importante è che tutto passi in fretta. Perché noi atleti non vogliamo mai ammettere di essere infortunati.
E poi la strada per il mio obiettivo è ancora lunga: la stagione del triathlon deve ancora iniziare.
Settimana di recupero e uno scorcio di vita normale. Già, perché questo tragitto verso il mio Ironman è un percorso fatto di sacrifici, di tempo rubato ad altro: non esistono gli aperitivi in settimana, le serate con gli amici, i pranzi domenicali ad orari “umani”, anche il semplice fare la spesa diventa un incastro che mi mette in difficoltà. E gli amici faticano a capire, quindi capita spesso di sbattere il naso verso una presa d'atto che a volte pesa più del solito. Non tutti capiscono - ovviamente tutto era stato messo in conto prima di iniziare - ma quanta soddisfazione quando le 3 persone che ti hanno spinta fin dall’inizio continuano a crederci con te: fidanzato, “sponsor” e fisioterapista!