Nasce nel 1980, da una società sportiva costituita da dipendenti delle Poste, l’Avis Faenza, il gruppo sportivo cicloturistico organizzatore de’ “Le cime di Romagna”. La gran fondo Uisp partirà alle 7,30 di domenica 13 aprile, dalla piazza del Popolo del comune ravennate, e sarà valida come prima prova del Circuito romagnolo e come seconda tappa del Criterium italiano di cicloturismo: due circuiti dell’Unione Italiana Sport Per tutti che mirano a unire all’attività sportiva la valorizzazione del territorio e la promozione di sani stili di vita in pedalate che non prevedono classifiche individuali.
Ogni anno “Le cime di Romagna” fa registrare un aumento del numero di partecipanti: dalla prima edizione con 2.100 ciclisti si è arrivati al 2013 con quasi 4.000 appassionati di ogni età e provenienti da diverse regioni. “Dopo le frane della scorsa edizione – racconta Aurelio Garavini, presidente dell’Avis Faenza – che ci avevano costretto a modificare i percorsi, abbiamo recuperato il passaggio per i passi Peschiera ed Eremo, a oltre 900 metri di quota”. Non tutti però dovranno affrontare simili dislivelli: come ogni tappa del Criterium, infatti, anche la gran fondo di Faenza offrirà la possibilità di percorrere tre diversi tracciati di 60, 95 e 140 km, con partenza alla francese, ovvero a ordine sparso.
Lungo i circuiti saranno presenti quattro punti ristoro e di assistenza meccanica, mentre all’arrivo è previsto il consueto pasta party offerto ai ciclisti e aperto, a soli 7 euro, anche agli accompagnatori. Alla gran fondo lavoreranno circa 200 volontari che, oltre a gestire i ristori, garantiranno la sicurezza delle strade sorvegliando gli incroci. Al termine della giornata saranno premiate le prime 60 società in base al numero di chilometri percorsi. Tutti i cicloturisti riceveranno un pacco gara mentre alle donne sarà donato un gadget a sorpresa. “Nella nostra gran fondo – conclude Garavini – risulta sempre alta la partecipazione femminile: lo scorso anno, ad esempio, abbiamo raggiunto le 300 presenze. Del resto è una caratteristica dell’Avis che conta il 30% di donne tesserate”.