Di nuove gran fondo non si sente proprio il bisogno. Ma di questa sì. Ne sente il bisogno soprattutto lo strano ciclista che troppo spesso siamo noi, sempre avanti con la testa bassa, come criceti dentro la ruota, senza chiederci dove siamo, dove andiamo, perché andiamo, senza guardarci intorno per distinguere i connotati della realtà, il più delle volte senza notare differenze tra un tornante sui passi dolomitici e una curva tra i capannoni dei sobborghi metropolitani. Hanno scritto che tanti uomini non sanno dove andare, ma ci vanno di corsa per arrivare prima: troppe volte noialtri della bicicletta siamo uomini così.
Proprio questo mezzo barbaro che siamo noi dovrebbe davvero sentire il richiamo romantico e vagamente trascendentale che arriva da Spello e da Assisi, un avvenimento già partito un paio d’anni fa, ma ora fortemente orientato a crescere e a diventare richiamo per i pedalatori di tutto il pianeta. Quattro percorsi attorno al Monte Subasio, percorsi davvero per qualunque atleta, per fanatici insaziabili e per famiglie in gita fuoriporta, per comitive di boy-scout e per eco-ciclo-ambientalisti in libera uscita.
Chiamiamola StraSubasio, chiamiamola Terre di Assisi, chiamiamola “Sulle vie di Francesco”: resta la sostanza di un week-end, quello legato al 2 giugno, di suggestione unica. C’è l’asfalto e ci sono le strade bianche, ma non è poi questo che conta davvero. Già ci sono altre gran fondo di questo genere, più o meno una ogni ora o ogni minuto. La vera unicità sta nell’idea di una giornata pedalando a testa alta, godendosi paesaggi ineguagliabili, ma soprattutto arrivando alle altitudini nostre, intime e nascoste, là dove risiede il dolce pensiero e la sana riflessione, al cospetto del santo più affascinante d’Italia, dell’uomo scandaloso che ha cambiato la vita degli uomini.
Partenza da Spello, arrivo nel cuore di Assisi. Sport e sacralità, fatica e meditazione, storia e cultura, con la sensazione che per una volta l’obiettivo non stia (solo) nel tempone e nelle pendenze superate, ma nel piacere e nel gusto di atmosfere irripetibili. Il tutto addolcito dalle consolazioni della natura, sottoforma di prodotti tipici troppo noti per doverli un’altra volta raccontare.
A lanciare il richiamo, con la benedizione delle amministrazioni locali e degli stessi francescani, è un’associazione di sinceri appassionati, guidati dal cardiologo-ciclista Giuseppe Bagliani. Ogni anno più impegnati, senza perdere di vista l’idea guida di una gran fondo che vada ben oltre la semplice sgambata, i volontari stanno arricchendo l’agenda in modo molto intelligente. Previste alla vigilia visite guidate (e gratuite) per le famiglie degli iscritti nei luoghi maestosi dell’arte sacra. E capiterà a tutti, in una giornata magica e irripetibile, di ritrovarsi nel villaggio proprio in piazza Santa Chiara, all’ombra di facciate mozzafiato che lasceranno un’impronta nel ricordo, molto più del tempo di percorrenza e della posizione di classifica. Occasione particolare e molto significativa, da cinque stelle, la “StraSubasio mistica: minirandonné spirituale”, dedicata ai fedelissimi del ciclismo naturalistico, religioso e meditativo, itinerario che condurrà nei momenti più toccanti e profondi della vita di Francesco, dall’Eremo fino ai prati del Subasio, dove poi avrebbero girato tutti i film sulla sua vita.
Posso testimoniarlo personalmente: sono andato alla presentazione per curiosare tra le pieghe dell’avvenimento, temendo persino speculazioni e ruffianate all’italiana. Ne sono venuto via riconciliato con me stesso e con il mondo della bicicletta, perché ho respirato passione, spirito e idea. Sarà che Francesco ci tiene tutti sotto stretta osservazione, sarà che la gestione dell’appuntamento è ancora puramente volontaria e artigianale: ma alla fine posso ben dire di avere scoperto – e qui sommessamente riproposto – l’occasione unica di un messaggio vero.
di Cristiano Gatti per tuttobicitech.it
info: www.strasubasio.it