Era il 1990 e la Sella Flite era un prodotto innovativo in cui si concentravano alcuni nuovi concetti che avrebbero fatto storia, infatti, a trent’anni di distanza si parla di Flite come un prodotto iconico che ha catturato il cuore di moltissimi appassionati. Oggi Flite trova nuova linfa e, credetemi, quella di Selle Italia non è una semplice «operazione nostalgia», ma un vero atto d’amore nei confronti di un modello che guadagna tanti contenuti per puntare ancora ad una lunghissima carriera.
Da Pantani ai nostri giorni, un salto nel futuro
Con Pantani o Gilbert Flite ha scritto pagine importanti del ciclismo moderno ed è così che l’inconfondibile forma a T è diventata iconica. La Flite Boost Kit Carbonio Superflow che vedete nelle foto è un prodotto di grande classe, perfetto per gli allestimenti più raffinati, merito di un peso di solo 157 grammi e di soluzioni costruttive molto interessanti. Basta osservarla di profilo per capire quanto la forma del naso agevoli il ritorno in posizione dal fuori sella mentre la parte pura della seduta, quella identificata da Selle Italia e IDMatch con la sigla BRP e localizzata nel punto in cui la sella è larga 70mm, regala grande comfort e stabilità nei momenti di pura spinta suoi pedali.
La forma è tutta nuova ed è già caratteristica
La forma corta e caratterista di questa versione Boost non vi deve ingannare, infatti, i suoi 248mm di lunghezza si rivelano più che sufficienti per trovare la migliore posizione sfruttare l’intera seduta nella massima libertà. Flite ora è un prodotto moderno sotto ogni punto di vista e si è già laureato campione del mondo nel CX con Mathieu Van der Poel, un motivo in più per comprendere quanto comfort possa offrire questo modello. Lo scafo e il rail realizzati in carbonio offrono un impatto ottico molto raffinato e ripagano nella sostanza con il corretto contenimento durante il gesto atletico. Il foro centrale Superflow non è un semplice foro ma un vero canale che diminuisce di molto la pressione a carico dei tessuti molli offrendo fin da subito gran comfort.
Soluzioni già rodate su altri modelli e lavorazioni di prima qualità
La speciale copertura ceramica antigraffio applicata al rail fa benissimo il suo lavoro e protegge a dovere il carbonio ma potrebbe costringervi a serrare più del dovuto la brugola per fermare la sella. Lo scafo resta ben visibile nell’intero perimetro della sella e sostiene bene anche la parte centrale in cui il foro va a togliere parecchia sostanza alla struttura. Detto questo, non ho avvertito alcun cedimento e ho apprezzato anche lo strato di imbottitura, davvero ben posizionato sull’intera superficie a disposizione. Il rivestimento tecnico Fibra-Tek e i piccoli fori che ne caratterizzano alcune zone assicura un buon grip e permette di tenere la posizione in sella.
Il rail è molto interessante e credo giochi un ruolo fondamentale nella lavoro eseguito dalla sella. Ho regalato alla Flite Boost Kit Carbonio Superflow un test più rapido del solito ma giocato tutto su difficili e tortuose strade appenniniche e il feedback ottenuto è stato ottimo sin dalle prime pedalate. La ho trovata comodissima soprattutto nella presa bassa e poi anche in salita in cui la parte posteriore della seduta si è rivelata particolarmente accogliente. Le lavorazioni da manuale di Selle Italia fanno in modo che l’impatto estetico sia ottimo, un primo giudizio che trova poi continuità nella sostanza pedalata dopo pedalata. In particolare, vi ricordo che Flite Boost Kit Carbonio Superflow è disponibile nelle taglie L3 e S3, rispettivamente larghe 145 e 135mm. Per capire quale è la più adatta voi vi consiglio di approfondire il discorso a questa pagina.