Hanno fatto squadra Santini Cycling Wear e la Nazionale Australiana di Ciclismo per realizzare un body da pista in grado di migliorare le performance quando l’aerodinamicità può fare la differenza. Nasce così il capo che il team Cycling Australia indossa ai Mondiali in pista di Berlino: un body che, paragonato al precedente in uso al team, permette di ridurre la resistenza aerodinamica, cioè i valori ‘drag area’, di 0,007 m^2: «In altre parole, l’atleta può risparmiare fino a 40 secondi in una prova contro il tempo di circa un’ora» commenta John Pitman, il capo della divisione Aerodynamic Solution della federazione australiana.
Ogni secondo è prezioso in una gara contro il tempo e Santini lo sa bene: i Product Manager dell’azienda a fianco dei responsabili delle Soluzioni Aerodinamiche della Federazione Australiana di Ciclismo, hanno lavorato a stretto contatto per creare un body da pista che aiutasse gli atleti australiani a essere ancora più veloci e performanti.
I numerosi test in galleria del vento e in circuito con i pistard della Nazionale Australiana hanno permesso di individuare i parametri chiave per un capo dedicato alla velocità. Il body è frutto di un processo di ricerca e perfezionamento continuo e costante sulla base del modello utilizzato dal team dal 2016, ed è lo stesso usato dalla squadra maschile e femminile per la prova di inseguimento ai Mondiali di Pista UCI in Polonia nel 2019, facendo addirittura registrare il record mondiale alla divisione maschile.
Tra i testatori anche Rohan Dennis, campione del mondo 2019 nella disciplina cronometro su strada, che ha indossato il body Santini anche durante la prova time trial ai Mondiali di Yorkshire dello scorso settembre: «Secondo i nostri calcoli, il body Santini che Rohan ha indossato durante i 54 chilometri della prova crono – ha commentato John Pitman, a capo della divisione Aerodynamic Solution del Australian Cycling Team – ha fatto risparmiare all’atleta qualcosa come 40 secondi rispetto al capo che ha usato in gare precedenti».
Una indicazione che nasce da attente ricerche che il team australiano compie da diversi anni, soprattutto sull’evoluzione tecnologica dell’equipaggiamento dei propri atleti.
«Questo dato deriva dai test che conduciamo regolarmente in galleria del vento – prosegue Pitman – e che hanno evidenziato una riduzione di valori di CDA (Drag Area) pari a 0,007 m^2, che potremmo definire come l’attrito dell’aria, aumentando così la velocità del soggetto». Il CDA è un dato che misura quanto efficientemente si può convertire la propria potenza in velocità: minore è la Drag Area, maggiore sarà la velocità.
Il nuovo body Santini è lo stesso che gli atleti della Nazionale Australiana, impegnati in questi giorni ai Mondiali su pista a Berlino, indosseranno per le varie prove a tempo, mentre per le Olimpiadi di Tokyo 2020, il team correrà con un nuovo body che è in via di sviluppo.
Si tratta di un capo altamente aerodinamico realizzato su misura per ogni atleta del team: il body è infatti costruito attraverso la misurazione millimetrica del fisico del corridore, e proprio questo studio dettagliato, insieme ai tessuti scelti, porta al massimo guadagno aerodinamico. I tessuti utilizzati sono inoltre di provenienza italiana, quasi a “kilometro zero”, data la vicinanza delle aziende fornitrici con la sede Santini a Lallio, in provincia di Bergamo. Il body, che presenta una lunga zip sul retro, è realizzato senza colletto e ha il fondo gamba tagliato al vivo, con grip in silicone su 6 cm di altezza, per la massima tenuta. Questo capo è anche disponibile per la vendita perchè presente nella collezione Santini Custom dedicata alle squadre professionistiche e amatoriali.