Il vincitore della terza edizione dell'Ironman Italia, disputatosi ieri sulle strade di Cervia e della Romagna, è un volto noto nel mondo del ciclismo. Si tratta dell'australiano Cameron Wurf, buon passista e cronoman, che ha militato nella massima categoria per 11 stagioni dal 2007 al 2017, trascorrendo gran parte di questo tempo in Italia vestendo tra l'altro le maglie di Cinelli (2008), Fuji-Servetto (2009), Androni (2010), Liquigas (2011) e Cannondale (2013-2014).
Ha debuttato nel triathlon solo nel 2016 e ieri, a 36 anni, ha conquistato il risultato più importante (finora) della sua carriera. Ha tagliato il traguardo della gara di triathlon più dura del mondo per primo percorrendo 3,8 km a nuoto, 180 in bicicletta e 42,2 di corsa in sole 7 ore, 46 minuti e 54 secondi. Alle sue spalle si sono piazzati lo sloveno Jaroslav Kovacic (8:03:11) e il 31enne novarese Giulio Molinari, che si è preso il podio col crono di 8:08:09. «Mi sono sentito benissimo tutto il giorno - sono le prime parole del vincitore - Sono stato più veloce del previsto. Che emozione essere campione».
Prima di particare ad alti livelli ciclismo e triathlon Wurf è stato anche un canottiere professionista, tanto da vincere il mondiale Under 23 nel quattro senza pesi leggeri e partecipare ai Giochi olimpici di Atene 2004 nel due di coppia pesi leggeri, fino a che un infortunio gli ha fatto scoprire le due ruote. In questa sua terza vita sportiva sta dimostrando di avere qualità fuori dal comune.
«Ha sempre avuto un grande motore aerobico e una motivazione superiore alla media. Non aveva paura di lavorare. Un giorno per imitare il suo capitano di allora Ivan Basso scalò per 3 volte il Cuvignone nello stesso allenamento» ricorda Andrea Morelli del Centro Ricerche Mapei Sport che lo allenava ai tempi della Liquigas.
Sul podio femminile è stata incoronata vincitrice la tedesca Carolin Leherieder, con un tempo di 8 ore, 48 minuti e 23 secondi. Ci ha invece impiegato 8 ore, 25 minuti e 30 secondi il mitico Alex Zanardi, battendo il suo record precedente. «Se la vita continua a darmi questo tipo di regali - ha commentato entusiasta Zanardi - penso che vivrò fino ai 200 anni, perché voglio godermi tutto».