Le maglie rosa? Quasi sempre S o XS, la ciclamino invece vede generalmente corridori più strutturati da M o L. Sono solo alcune delle curiosità che ci svela Cristian Salvato, uomo che per Manifattura Valcismon segue le attivià di Castelli-Sportful nel mondo dei professionisti.
«E’ stato un grande Giro, ricco di emozioni, e la nostra azienda ha deciso di investire nel prodotto italiano, il Giro d’Italia, la corsa più dura del mondo, nel Paese più bello, logicamente con le maglie più belle e tecnologiche del mondo».
Quello dello scorpione con le grandi corse è un rapporto che è nato molti anni fa.
«Basta scorrere le foto del passato con Hinault, Moser, Fignon tanto per citarne alcuni– ricorda Salvato -: Castelli è il marchio del ciclismo per antonomasia, quello che ha rivoluzionato le maglie con il termodress, la licra per i pantaloncini e l’impiego del colore”.
Da quando la famiglia Cremonese ha preso in mano questo brand la storia è ripartita alla grande e ora siamo già al secondo anno di maglia rosa.
«Il primo anno è sempre particolare, ma nel secondo si raccolgono i frutti. Dietro una maglia ci sono tanti dettagli che vanno predisposti. Non vi è solo la maglia da premiazione, ma quelle da gara e gli accessori. Innanzitutto abbiamo rivoluto, lottando, la maglia da premiazione. Noi produciamo belle maglie e non brutti camiciotti per il palco... A noi non interessa se le altre gare fanno in quel modo e devo dire che anche in RCS hanno capito questa nostra proposta. Il motto in casa Valcismon è “pensare sempre a qualcosa di nuovo”».
La gestione dei prodotti è articolata.
«Quella della vestizione non è una maglia racing, ma è un articolo in grado di vestire 2 taglie, quindi è più elastica dello standard. Durante la cerimonia l’atleta deve riuscire a indossarla rapidamente. Ci sono campioni che sul podio bazzicano spesso e sono avvezzi al gesto, per i meno abituati è invece bene poter contare su queste facilitazioni che rendono più armoniosa la vestizione. Inoltre, tornando al discorso della bellezza delle maglie, anche per l’atleta stesso è molto più bello conservare un ricordo di qualità. Per il futuro stiamo pensando ad altre novità, ma per ora non mi posso anticipare nulla».
Entriamo nel dettaglio della maglia rosa.
«Abbiamo aggiunto una grafica che richiama il Trofeo senza fine. Dal punto di vista tecnico il capo è traspirante, aerodinamico e leggero. Lo scorso anno avevamo i modelli Aero Race Jersey e Climber’s 2.0. Quest’anno invece si è optato per una sola maglia, Aero Race Jersey, che facilita la gestione. Il leader ha a disposizione anche altri prodotti come Perfetto che serve in caso di pioggia e che quest’anno, potete immaginarlo, è stato usato in maniera importante. Alla dotazione si aggiunte lo smanicato e il body». Proprio il body merita un discorso a parte che affronteremo in una prossima intervista.
Come viene gestita la maglia durante la corsa?
«Valcismon le consegna a RCS ad inizio Giro, poi per la logistica ci pensano loro. Va aggiunto il fatto che non vi sono solamente le maglie per gli atleti, ma vi è pure un contingente per gli sponsor che ne fanno richiesta. Discorso a parte invece per il vincitore. Ovviamente, Carapaz e la Movistar, hanno ordinato un certo quantitativo per esigenze personali e commerciali».