Da 40 anni lavora la plastica e una sera a cena ha avuto l’illuminazione: costruire una bicicletta a bassissimo costo, sfruttando proprio la plastica da buttare. Venti anni di studio, dodici anni di applicazione per arrivare ad un prodotto che si chiama MuzziCycles e che è il capolavoro di Juan Muzzi, uruguaiano di origini italiane trapiantato in Brasile.
«Gli alti costi di lavorazione per realizzare telai in acciaio, mi hanno spinto a trovare una soluzione diversa: per produre una delle mie bici bastano un litro d’acqua e 10 chilowatt (per un telaio in alluminio servono 1.000 litri d'acqua e 500 chilowatt), oltre a quattro-cinque chili di plastica che, se abbandonata nell’ambiente, impiegherebbe centinaia di anni per decomporsi».
E Muzzi racconta il procedimento: «Bottiglie e vaschette vengono triturate in piccoli pezzi, questi vengono trattati chilicamente per renderli più resistenti, quindi vengono fusi e iniettati in uno stampo: tre minuti e la MuzziCycles prende vita».
Il progetto è stato modificato negli anni per risolvere tanti piccoli problemi, poi è arrivato un prestito del Banco della Repubblica dell’Uruguay che ha messo in moto la produzione definitiva: «Siamo partiti nel 2013 e da allora abbiamo prodotto 15.000 biciclette. Nelle prossime settimane apriremo un nuovo centro di produzone in California, attiveremo il sito web sul quale sarà possibile acquistare le bicicilette complete o anche solo il telaio.
Le bici arrivano a casa in una confezione di materiale riciclato e con garanzia a vita, hanno un costo che va dai 200 ai 400 dollari. Muzzi cresce ma non si ferma e guarda già alla prossima sfida, sempre all’insegna dell’ecologia: «Voglio realizzare un telaio con materiale organico».