La terza e decisiva tappa dell’Abu Dhabi Tour prevedeva l’arrivo in salita sull’erta di Jabel Hafeet. L’ascesa finale misurava 10,8 km e presentava una pendenza media del 6,6%. A trionfare sulla linea d’arrivo è stato Rui Costa, che è riuscito a fare la differenza con un attacco decisivo a 6,8 km dall’arrivo.
Il settore della preparazione del Team UAE Emirates (Corsetti, Marangoni, Notari e Marzano) ha analizzato con la consueta grande accuratezza i dati relativi alle prestazioni dei propri atleti. Tale analisi consente, in questa occasione, di fare interessanti riflessioni sul parametro della potenza espressa in Watt e fornita dal rilevatore di potenza della azienda tedesca Power2max, sponsor tecnico del team.
Rui Costa ha impiegato 26’56” a coprire i 10,8 km della salita finale e la velocità media rilevata è stata di 24 km/h.
Se si considerasse solo la potenza media espressa dall’atleta portoghese per coprire la salita, si potrebbe certamente affermare che essa ha rispecchiato perfettamente il suo valore di soglia anaerobica, dimostrando che i test precedentemente effettuati sul ciclista erano stati precisi ed attendibili.
Più interessante è apparso però spezzare la salita in vari settori, per cercare di comprendere meglio i parametri della prestazione e, in particolare, le diverse percentuali rapportate al valore di potenza di soglia (Watt alla soglia anaerobica).
SETTORI CHIAVE DELLA SALITA | ||
Settore | Tempo | Percentuale della potenza in relazione alla soglia |
Inizio salita | 55” | 128% |
1’45” | 112% | |
Attacco | 1’12” | 120% |
30” | 75% | |
40” | 120% | |
Settore centrale | 9′ | 100% |
Accelerazione Zakarin | 46” | 122% |
Volata | 12” | 900 Watt |
Picco | 1081 Watt |
La prima parte della salita è stata presa ad alta velocità e ha costretto tutti gli atleti a espressioni di potenza molto elevate. Rui Costa, nello specifico, dopo un primo chilometro abbastanza tranquillo, ha dovuto effettuare 55’’ al 128% della sua soglia, seguiti da 1’45’’ al 112%, per poi assestarsi intorno al 95%. Tutto ciò nei primi 4 km.
Dall’analisi del file della tappa è poi possibile individuare il momento decisivo della giornata, quello in cui il forte atleta portoghese ha sferrato il suo attacco. All’arrivo mancavano 6,8 km. Per riuscire a fare il vuoto, Rui ha spinto al 120% della soglia per 1’12’’, poi ha recuperato per 30’’ in un tratto più dolce della salita, non andando oltre al 75%, e ha infine allungato ancora con altri 40’’ al 120%.
Dopo avere fatto il vuoto, il corridore dell’UAE Team Emirates è andato molto forte ma regolare per circa 3km, mantenendosi sul valore di soglia; proprio in questo tratto si è rifatto sotto Zakarin e i due atleti hanno iniziato a procedere di comune accordo nel tentativo di raggiungere l’arrivo.
Negli ultimi 3 km l’andamento della potenza del portoghese è stato molto più altalenante, anche perché la salita presentava diversi cambi di pendenza e tratti brevi in leggera discesa.
Interessante risulta l’analisi del tratto che andava dai meno 1100 mt ai meno 800 mt. Zakarin si è reso conto del possibile rientro di Dumoulin e ha prodotto una vigorosa accelerata di 300 metri, costringendo Rui Costa ha spingere a fondo per poter rimanere a ruota del russo. In questo tratto di 46’’ Rui ha spinto al 122% della sua potenza di soglia anaerobica: è proprio qui che il portoghese ha ipotecato il risultato, perché dopo 25’ alle notevoli intensità sinora descritte, non è stato certo facile poter esprimere quei valori.
Non era però ancora finita e soprattutto, fortunatamente, il
corridore del UAE Team Emirates non aveva ancora speso tutto. Lo
dimostra il fatto che, una volta resosi conto che Dumoulin non poteva
più rientrare, Rui si è giocato tutto in una volata impressionante, con
uno sprint di 12” a 900 Watt medi e un picco che ha raggiunto
addirittura 1.081Watt.
Zakarin non è riuscito a fare meglio e il forte atleta portoghese ha
meritamente vinto la tappa e ha conquistato il primo posto nella
classifica finale.