Festeggerà 40 anni l'anno prossimo Rudy Project, l'azienda trevigiana della famiglia Barbazza (ieri Rudy, oggi Simone e Cristiano) che si è imposta come uno degli attori di maggior qualità in termini di occhiali e successivamente caschi per sport outdoor, ciclismo in primis e rigorosamente made in Italy. A livello di partnership ciclistiche, sono fornitori ufficiali della Bahrain Victorious, di Sonny Colbrelli, della Flanders Baloise, della Metallurgica Veneta in MTB e del noto cicloviaggiatore Dino Lanzaretti. A proposito di Colbrelli, in azienda vanno particolarmente orgogliosi della sua vittoria della Roubaix non solo con casco Nytron, ma anche con occhiali Cutline in bella vista...
In attesa di nuovi lanci di prodotti tra febbraio e maggio del 2025, Rudy Project oggi ha aperto alla stampa le porte di uno dei suoi più importanti rivenditori, appena oltreconfine: R Bike, a Mentone. Location francese, ma la conduzione familiare è in capo al piemontese Luciano Fondrieschi con la moglie Paola. Fondrieschi, per la cronaca, sarebbe stato il team manager del progetto italo-caraibico Albiono, defunto sul nascere per inadempienze di sponsor, e ha aiutato personalmente Filippo Tagliani nel sistemarsi successivamente alla Monzon Savini Due di Stefano Giuliani.
Tornando a Rudy Project, stamattina da R Bike abbiamo assistito a una presentazione delle linee di prodotti e di pensiero aziendali più attuali ad opera del direttore commerciale Luca Ricciardelli e del responsabile marketing Massimo Perozzo. Co-protagonisti dell'evento il casco Rebel (che il nostro Giorgio Perugini ha già recensito) e gli occhiali Astral X, evoluzione della specie "da 147 a 160 mm" degli Astral, sviluppati col prezioso contributo del fondista norvegese Johannes Klæbo a sottolineare la multidisciplinarietà (in un'epoca in cui va molto di moda questo termine) dell'impresa trevigiana.
Gli Astral X sono stati sviluppati in base ai feedback del team Bahrain, che li useranno in allenamento nella prossima stagione e ben si adattano pure all'esigenza dei runner. A proposito di "punti di equilibrio" tra diverse tendenze: seguendo i trend di design più attuali la lente è cilindrica, ma al di là di questo (anzi, prossimamente si potrebbe assistere a un ritorno della sferica, coerente del resto con la sfericità dell'occhio umano) l'attenzione è tutta volta a contemperare l'hashtag #elevateTHEIRperformance con la cura della sicurezza. Che negli occhiali, oltre all'indistruttibilità, significa profonda conoscenza dei princìpi cardine dell'ottica: Rudy Project si propone come l'unica azienda a offrire fino a 7 soluzioni vista (6 su occhiali performance + una su occhiali oftalmici) e le lenti fotocromatiche vengono lavorate con il pigmento direttamente dentro la pasta della lente. La priorità assoluta è l'adattabilità immediata dell'occhio alle variazioni di luce, essenziale su qualsiasi terreno ma in special modo in mountain bike dove a ogni metro si può nascondere l'ostacolo, la buca, la caduta. Peculiarità dell'Astral X sono poi le rifiniture dettagliate sulle astine e la massima dose di "regolabilità" per consentire sia il circolo dell'aria che l'immobilità dell'occhiale. Da notare inoltre il frontino antisudore rimovibile.
Un atleta dalla forma del viso particolarmente stretta come Pello Bilbao, ospite in collegamento dal remoto [potrete leggere la sua intervista domani qui sul nostro sito] assicura che li puoi indossare 4-5 ore senza nemmeno accorgerti di averli indosso, senza sensazioni strane dietro le orecchie e sul naso, nonostante non siano i più leggeri. Questo è proprio uno dei principali cavalli di battaglia di Ricciardelli e Perozzo: la leggerezza da sola è un dato parziale, non una garanzia di per sé. Vale per il fisico dei corridori, vale per i materiali.
E qui transitiamo verso l'ambito caschi, dove a fare la differenza e amministrare il matrimonio tra sicurezza e aerodinamica è una serie di fattori combinati tra cui la calzata. Il Rebel prevede retina anti-insetto e Airframe Technology, mentre non prevede il sistema MIPS: difetto? malus? No, semplicemente non ne ha bisogno perché la struttura nella sua interezza è certificata sugli impatti rotazionali. Ultima ma non ultima, drastica riduzione del polistirolo in favore del carbonio. Del resto, c'è da tendere una mano verso l'iniziativa RideToZero e la sostenibilità, verso i materiali a basso impatto ambientale e l'utilizzo ove possibile (come nelle borracce by Elite) di materia riciclata. In tale direzione va la piantumazione di 1100 salici in Val Visdende, un angolo di Cadore dove il tempo si è fermato e la comunità locale segue ancora le antiche Regole (con la R maiuscola) della gestione dei beni territoriali.
In generale, chiudendo con un più prosaico accenno alla brand strategy, nel 2020 Rudy Project ha innescato con gli occhiali Spinshield una rivoluzione interna per abbassare notevolmente l'età del proprio target. I risultati soddisfano altrettanto notevolmente l'azienda. La giovine (e meno giovine) utenza, idem?