Diceva che Bartali era il più forte di tutti in salita, oltre che il più assiduo in chiesa, ma che con i gregari aveva il braccino corto. Diceva che Coppi andava come una moto, che senza Serse non era più lui e che forse un giorno sarebbe tornato dalla Bruna. Diceva che Magni aveva una forza di volontà come nessun altro, né fra i corridori né fra gli imprenditori. Diceva che Malabrocca arrivava ultimo solo per convenienza, ma che se avesse voluto era quasi un campione, tant’è che fu due volte campione italiano di ciclocross. Diceva che…
Renzo Zanazzi non le mandava a dire. Corridore (e che corridore: tre vittorie di tappa e tre giorni in maglia rosa al Giro d’Italia), direttore sportivo (della sua società ciclistica), talent-scout (voleva Meo Venturelli prima che lo facesse Coppi), tecnico (anche nella Compagnia atleti di Milano), allenatore (in sella a “stufe” e scooter), dirigente, azzurro d’Italia, soprattutto diavolo di un pedalatore, un giorno sì e un giorno no arava l’asfalto della Bassa Milanese, partendo da casa, zona via Solari, attraversando il ponte di barche sul Ticino, sfiorando l’abbazia di Morimondo, affrontando il muro di Ozzero, esplorando i navigli, succhiando le ruote dei più giovani e agguerriti per poi bruciarli in un invisibile personalissimo traguardo.
Proprio qui su Tuttobiciweb il 25 marzo abbiamo annunciato come festeggeremo i 100 anni dalla sua nascita con 100 minuti a parole (venerdì 5 aprile alle 18.30 al Vigorelli) e con 100 km a pedali (sabato 6 aprile alle 8.30 da Rossignoli in corso Garibaldi). Per i 100 minuti, sono previsti testimonianze, ricordi, racconti – al massimo – di tre minuti ciascuno. La lista degli iscritti a parlare è sempre più ricca: Stefano Allocchio, Alfredo Bonariva, Franco Cribiori, Cordiano Dagnoni, Domenico De Lillo, Luciano Fusar Poli, Marino Fusar Poli, Rossella Galbiati, Danilo Gioia, Alberto Morellini, Morena Tartagni, Marino Vigna, Dino Zandegù… e poi Filippo Cauz, Gino Cervi, Cicliste per caso, Paolo Costa, Angelo De Lorenzi, Claudio Gregori, Gianfranco Josti, Albano Marcarini, Sergio Meda, Giacomo Pellizzari, Luciana Rota, Pier Augusto Stagi… e poi Angelo Giacomino, Leo Levati, Vittorio Pasotti e i fratelli Gianni e Marco Torriani… e poi possibili grandi sorprese al fotofinish.
Ecco: solo per dire che – chiamiamola così – la parrocchia, la consorteria, la grande famiglia del ciclismo ha il senso della memoria, il dono della gratitudine, l’istinto a formare un gruppo compatto.
(PS Un grazie speciale a Beppe Figini, Giovanna Rossignoli e Paolo “Turbolento” Tagliacarne)