La violenza contro le donne è un tema serio, per questo non si può tirarlo in ballo a sproposito. Purtroppo è accaduto nei giorni scorsi per una vicenda di cui è diventata protagonista inconsapevole la campionessa del mondo di ciclismo Lotte Kopecky.
Un breve video condiviso sui social immortala un tifoso darle una spinta durante la Gand Wevelgem, poi vinta dalla compagna Lorena Wiebes davanti alle nostre Elisa Balsamo e Chiara Consonni. Nulla di strano per chi segue il ciclismo e nemmeno per l'iridata che talmente impegnata nella scalata del Kommelberg non fa una piega e tira dritto come se nulla fosse, ma per i più importanti quotidiani italiani diventa un caso da prima pagina per il quale viene addirittura usata la parola molestia.
Detto che i tifosi non dovrebbero mai toccare i corridori, donne e uomini che siano, mentre sono impegnati nello sforzo e idealmente anche prima e dopo la corsa, mi ha lasciato davvero perplessa leggere articoli indignati in cui si tira in ballo la violenza di genere. Soprattutto perchè non è stata la campionessa del Team Sd Worx - Protime o una sua collega a sollevare la questione e che solo a casa nostra è diventata una notizia, a cui dare ben più spazio di quello che al ciclismo femminile i giornali italiani hanno mai dedicato.
Un fan che dà una pacca al suo idolo è la norma in uno sport come il ciclismo in cui gli atleti sono a stretto contatto con il pubblico, da donna ed ex ciclista non vedo proprio il senso di imbastire un caso sul nulla. Da giornalista ahimè lo trovo (ottenere click) ma mi dissocio. Il rispetto per le donne si vede anche da come e cosa si scrive di loro. Spendiamo il nostro inchiostro quando un tribunale stabilisce che non è una molestia palpeggiare una donna per un tot di secondi, quando effettivamente ci sono soprusi e ingiustizie, le occasioni purtroppo non mancano. Non facciamo di tutta l'erba un fascio.