Ed allora da Cuneo si parte, per una nuova Storia di ciclismo, domani, domenica 6 settembre. Si parte, si badi bene, ma non poniamo per una Cuneo - Pinerolo ennesima, a valicare in un sol giorno i colli delle Alpi, Izoard incluso, come nella cavalcata wagneriana di Fausto Coppi nel '49, 'un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste...'...
No, si parte in molti, pure al tempo odierno dei ridotti assembramenti, per la inedita Cuneo - Napoli, raid cicloturistico intrigante e coinvolgente, che dal 6 al 12 settembre porterà in sette frazioni la sua carovana e il suo spirito dalle Langhe alla Campania, con un imprimatur tutto nostro. Già, sotto il segno di Totò, e del suo 'sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo', che ne rappresenta, come ribadisce Michelino Davico, il senatore piemontese di lunga militanza politica,
da sempre sostenitore di una ciclosofia cortese, il viatico gentile e solidale, l' ironico garbato ammiccamento.
Già, e tutti uomini di 'questo' mondo, tutti uguali, tutti ex aequo, vizi e virtù e DNA, ancor più dopo l' impatto arduo (una ‘livella’ ?) di questa pandemia globale, che ben si sposa al sorriso umile e modesto, mai smargiasso, non lo sberleffo tranchant di un Pulcinella, del Totò che si ama ad interim. 'E sulla maglia comune, ci sarà proprio l' immagine di Totò, la smorfia, il suo sguardo di lato...', aggiunge Davico.
Cuneo - Napoli, dunque, ed è la quarta edizione per il format 'La Storia in Bici' da lui ideato, che mira a utilizzare il vettore della bicicletta come passe partout per conoscere e/o riconoscere l' Italia e le sue strade e le sue storie e le sue bellezze, ed i suoi segreti. Dopo la Verona - Trieste del 2017, pedalata sul fronte del Centenario della Grande Guerra, la Torino - Roma del 2018, nei 70 anni della Costituzione italiana, la Milano - Matera del 2019, sulle orme di Leonardo da Vinci verso la Capitale europea della cultura...
Cuneo - Napoli, e la bicicletta, come affiliati di un Touring Club dell' altro secolo, ed ancora in tandem sostenuto con Totò, se ben ricordiamo che il suo nome compare per la prima volta in una locandina proprio con il 'Totò al Giro d' Italia' del '48, regia di Mario Mattoli, che lo vedeva a fianco, nelle vesti del professor Casamandrei sceso a patti con il Diavolo, di Coppi, Bartali, Schotte...
Cuneo - Napoli, ed in settanta o giù di lì', con una folta presenza femminile, quanto ciclismo rosa oggi, quanto non c'era al tempo di Totò,
per l' accredito e la punzonatura, si diceva così, e la foto ricordo al raduno di partenza in piazza Duccio Galimberti.
E si snoderà la filigrana delle giornate, con soste e pause predisposte strada facendo, dove ci sia appuntato un luogo da visitare, in un itinerario romantico ed edificante: un sussidiario dell' Italia, da far leggere nella sua brochure a scuola, vicina e lontana. Dalla Cuneo che sa di Fausto Coppi e di Girardengo e Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco, al Santuario di Vicoforte, un riferimento inobliabile della storia e della morte dei Savoia, a Stella, nella prima giornata. Da Quarto dei Mille, per l' epopea garibaldina, a Luni, passando per Portofino, luogo simbolo della dolce vita degli anni '60, 'una estate al mare', e il Passo del Bracco, cerniera fra Alpi ed Appennini, nella seconda...Da Carrara ed i suoi marmi, passando per la Certosa di Calci e San Miniato Basso, con un ricordo alla storia di Pinocchio e del suo autore Carlo Lorenzini, fino a San Gimignano, nella terza. E poi da Siena e le sue terre, terre di ciclismo endemico, fra Ballerini e Tafi, quel grande Commissario azzurro che fu Alfredo Martini, Franco Bitossi che ha appena compiuto 80 anni e i suoi sterrati da 'Eroica' del Chianti, Montalcino e Chiusi, fino ad Orvieto e al suo duomo, nella quarta, E da Viterbo, città del primo Conclave, a Tivoli, la città dai giardini e dalla bellezza assoluta, nella quinta. E venerdì 11, nella sesta giornata, si partirà da Fiuggi per vivere un doppio momento di meditazione, e non sembri banale affiancare questo concetto ad un raid cicloturistico, con la visita all' Abbazia di Montecassino prima, a respirare di fatto quel che resta superstite della tragedia bellica, e poi al Sacrario di Mignano Montelungo, per ricordare le pagine di storia drammatiche, tra l' eroismo e il destino, vissute nel dicembre '43, dopo l' Armistizio, dai soldati del 'nuovo' esercito italiano...
E nell' ultima giornata, sabato 12, curiosamente, scendendo da quella Roccamonfina e dai suoi boschi che danno castagne a competere con quelle di Cuneo, quali le migliori ?, dopo aver ricordato l' incontro fra Garibaldi e Vittorio Emanuele a Teano, o a Vairano o a Taverna Zarone, e una passerella nei Giardini della Reggia di Vanvitelli, ci sarà il tempo giusto per riparlare alla grande, proprio da noi, di ciclismo.
Già, con il passaggio ad Ercole, la frazione di Caserta, dove Fausto Coppi visse i suoi primi mesi al ritorno dalla prigionia in Africa, e dove potè nuovamente ritrovare una nuova bici - 'una bici per il soldato Coppi...' -, grazie alla petizione popolare lanciata dalla 'Voce di Napoli'. La bici, non una 'Bianchi', no, ma una 'Legnano', però gli andò bene lo stesso, era il giorno della Befana 1944, del falegname D' Avino...
E poi con l' arrivo a Napoli, a Piazza Plebiscito. Giusto così, the end perfetto, per una storia (di parte) dell' Italia in bici, il partire dalla Cuneo di Fausto Coppi e il finire nella Napoli di un altro campione grande se non come lui, più o meno quasi, Eddy Merckx, il belga che a Napoli proprio, il 12 giugno del 1968, era mercoledì, pioveva, ma poi uscì un sole da domenica, vinse il suo primo Giro d' Italia. Cittadino onorario di Napoli, un giorno venturo, Merckx, la buttiamo lì, come Totò lo è diventato da tanto, a pieno titolo, di Cuneo.