Basta mettere in evidenza le parti in movimento del nostro corpo per attirare l’attenzione degli automobilisti? Probabilmente sì e secondo Trek questo fattore è determinante per rendere il ciclista più visibile nell’ambiente stradale sottolineando che è comunque indispensabile far buon uso delle luci, anche durante il giorno.
La ricerca ha dimostrato che noi ciclisti prendiamo alla leggera i tempi e le distanze in cui diventiamo rilevabili dagli automobilisti, spesso rischiando l’osso del collo. Per adottare un comportamento adeguato è giusto conoscere le linee guida presenti nella ricerca effettuata dal dipartimento di Perceptual Awarness della Clemson University, riassumibili in tre singoli punti: luci Accese sempre, Biomotricità e Contrasto, niente altro che ABC.
Questi tre elementi vanno declinati in questo ordine: buono, migliore, ottimo. Quindi, utilizzare le luci diurne è un buon metodo per farsi notare ma puntare sulla tripletta luci, parti del corpo in movimento evidenziate da colori accesi e adottare un abbigliamento che contrasti con l’ambiente circostante rappresenta sempre la scelta migliore! In poche parole, questo è il vero ABC per correre sicuri.
Visto che abbiamo parlato di luci, impossibile non ricordarvi che ora saranno sempre più necessarie anche per una questione stagionale, inoltre, facciamo appello al vostro buon senso ricordandovi che in ambito motociclistico e automobilistico, le luci accese anche di giorno hanno favorito una sensibile diminuzione degli incidenti. Per una volta, prendiamo spunto da chi viaggia motorizzato, no?
A titolo personale posso assicurarvi che le luci diurne sono un portento (qui l’ultima nostra review) e lo stesso vale per i capi e gli accessori colorati. Qui i link interessanti per scoprire i prodotti legati alla Biomotricità (clicca qui) e le Luci per uso diurno ( clicca qui). Che ne dite?