Siamo a Tenerife, isola meravigliosa di sole, mare e montagna con il Teide vulcano di 3700 mt a regnare.
Giorno 1
Mattino
Arrivati a Playa de las Americas si salutano gli atleti e viene illustrato il programma di giornata. Per questo primo training camp sperimentale si è voluto fornire un servizio di massima qualità per cui si è scelto di lavorare in 5 atleti, per dare un seguito con il massimo dell’attenzione. I cinque sono tre italiani e due russi. Angelo e Andrea si mettono al lavoro per allestire il luogo dove verranno svolti i test pomeridiani per controllare l’assetto in bici degli atleti e valutare la loro condizione atletica per fornire i range di allenamento. Il programma giornaliero prevede un’uscita mattutina, tranquilla, di adattamento. Condotti da Angelo ed Andrea saliamo verso il vulcano e da qui Angelo accende il metronomo e comincia a dar cadenza, 3 ore di riscaldamento... in tutti i sensi, visto che il sole caldo ci scalda e scotta la pelle. Terminato l’allenamento, Angelo si toglie il casco e subito partono le prime risate perché la sua pelata è gia tutta striata.
Pomeriggio
Dedicato all’esposizione del programma della settimana, al bike fitting con video analisi digitale per migliorare la posizione sulla bici dei ciclisti e ai test. Regolate le telecamere e calibrati gli strumenti, ci guardiamo all’esterno; non male come ufficio rispetto ai nostri luoghi e centri di lavoro, al posto del notiziario sentiamo l’animatore che chiama gli ospiti per il gioco aperitivo, al posto di finestre industriali e cielo piovoso che ha contraddistinto l’inverno italiano, sentiamo un corroborante profumo di sale marino e la nostra vista è allietata dalle palme che fanno da cornice alla bellissima piscina dell’hotel. Ciliegina sulla torta, i piacevolissimi e ventilati 26 gradi.
Mettiamo sul campo le conoscenze e le più moderne tecnologie a disposizione, basta una rapida occhiata per capire la differenza di concezione in materia di posizionamento tra la scuola russa e quella italiana. L’atleta russo denota di avere delle ginocchia d’acciaio perché pedala con un arretramento praticamente inesistente. Messo di fronte all’evidenza delle riprese e delle analisi video e portato al ragionamento da spiegazioni fornitegli con cognizione di causa, dice che ha capito e prende una saggia decisione: «Condivido ma resto così», mi devo abituare alla bici da cronometro. Il cliente ha sempre ragione (!?)
Archiviato il momento del bike fitting, passiamo al test. Divertente vedere i protagonisti a ruoli invertiti: mentre Angelo incita a squarciagola l’atleta per motivarlo nel dare il massimo nelle fasi finali del test, Andrea si precipita a prendere un asciugamano con il quale, premuroso, asciuga con cura amorevole la fronte dell’atleta che sta facendo il test. Un quadretto molto simpatico ed inusuale da tenere nel cassetto dei ricordi per i partecipanti al training camp.
Il dopo cena è dedicato ad un breve briefing per dare agli atleti i risultati del test e fare una breve spiegazione teorica del significato e su come interpretare i range di allenamento personali individuati.
Durante la settimana gli atleti avranno un’occasione unica ed esclusiva: oltre a potersi concedere 6 giorni filati fianco a fianco di 2 atleti professionisti, potranno essere osservati per il miglioramento della posizione in bici anche con la video analisi e l’osservazione in esterna.
Prima di andare a nanna, Andrea ed Angelo si soffermano sulla cartina per definire gli ultimi dettagli a livello di altimetrie, coordinate gps e zone ideali per effettuare gli esercizi. Da domani si fa sul serio.
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