Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. Si nasconde tutto il giorno, nonostante i ventagli non prende un refolo di vento, poi nel finale trova la posizione e non ce n’è per nessuno. Vittoria netta e pulita come poche. Oggi il 26enne belga fa tutto da solo: va via di potenza pura e si porta a casa la seconda gemma in questo Tour, l’ottava in totale, così come 48 sono le vittorie in carriera e 16 in questa stagione per la Alpecin Deceunick. Numeri di un ragazzo che oggi ha fatto davvero un numero di altissima scuola.
Wout VAN AERT. 9. E Van Aert? Ci si domanda. Secondo, è la risposta. Ormai è un classico e sta diventando un tormentone, eppure oggi il campione belga fa una corsa pazzesca, lottando contro il vento, più del vento, domandolo e danzando con esso. È l’uomo di giornata, che fa una corsa di altissimo contenuto tecnico, poi ha la sola sfortuna di restare con il solo Laporte che lo pilota negli ultimi chilometri come può e fin che può. Il campione d’Europa lo lascia forse un po’ troppo presto al vento e Philipsen è più forte del vento e del connazionale che si porta in albergo l’ennesimo piazzamento d’onore.
Pascal ACKERMANN. 7. Per il tedesco un’altra volata di qualità, un altro 3° posto: con questo sono tre, ma non è un numero perfetto.
Biniam GIRMAY. 6,5. Resta un po’ imbottigliato, poi anche chiuso a sandwich, ma nessuno si accorge di nulla. Costretto a smettere di pedalare per un attimo, rilancia l’azione e trova un 4° posto che vale tanto. L’eritreo è sempre in verde, con 75 punti di vantaggio su Philipsen.
Niklas ARNDT. 6. Per il 32enne tedesco del Team Bahrain una volata difficile ma redditizia.
Jasper STUYVEN. 7. Cerca la vittoria con insistenza e determinazione, non gli va bene neanche oggi, ma è apprezzabile quello che mette in campo.
Arnaud DEMARE. 17. È lì, ma finisce per le terre con tanti altri.
Tadej POGACAR. 7. Oggi comincia il Tour e per lo sloveno può essere la fine. Il Massiccio Centrale ci ha lasciato bruttissime sensazioni, la convinzione nemmeno inedita che Jonas in salita abbia tutt’altro passo. Vorremmo un Taddeo più riflessivo e meno impulsivo, ma non sarebbe Taddeo, non sarebbe quel fuoriclasse che è, ma è anche vero che è giunto il momento di imparare dagli errori e se sei portato a fare la corsa per poi preparare il terreno al tuo avversario, qualcosa nella tua metrica di corsa devi pur cercar di cambiare. Non puoi ostinarti a fare ciò che hai sempre fatto, ciò che Jonas vuole da te. Devi cominciare a pensare che questo Tour è perso e che la maglia gialla è già sulle spalle del danese e devi provare a lasciargli il peso della corsa. Non è nelle tue corde? Non ti piace correre in questo modo? Allora Vingegaard andrà ancora una volta a nozze, con tanti ringraziamenti.
Jonas VINGEGAARD. 7. Pau è la porta dei Pirenei, ma è anche il balcone che si spalanca sul Tour. Lui è chiaramente pronto, ha perso il minimo necessario in queste due settimane di corsa, un distacco maturato soprattutto nei tratti in discesa, più che in salita. Vingegaard ha tutto per ribaltare fin da subito la corsa, per mettere pressione sulle spalle dello sloveno, che spesso e volentieri la pressione se la va a creare da solo. Il “re pescatore” è lì pronto con la rete, a raccogliere dopo aver pasturato. Sul Massiccio Centrale ha fatto le prove generali, sui Pirenei può solo scrivere nuove pagine di storia.
Giulio CICCONE. 7. Corsa attenta e giudiziosa, fa quello che deve fare uno come lui. Risale due posizioni in classifica: adesso è 8°
Magnus CORT NIELSEN. 7. Il 31enne danese della Uno-X è l’uomo più combattivo di giornata. Entra nella fuga di giornata con un nutrito gruppo di colleghi, ad incominciare con Jan Tratnik (Visma Lease a Bike), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Julien Bernard e Toms Skujins (Lidl-Trek), Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Kevin Geniets e Romain Gregoire (Groupama-FDJ), Mathieu van der Poel e Axel Laurance (Alpecin-Deceunick), Rui Costa, Neilson Powless e Marijn van den Berg (EF Easypost), Arnaud De Lie e Brent Van Moer (Lotto Dstny), Jakob Fuglsang e Hugo Houle (Israel Premier Tech), Oier Lazkano (Movistar), Frank van den Broek (Team dsm-firmenich PostNL), Davide Ballerini (Astana Qazaqstan), Jonas Abrahamsen (Uno-X) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Sono loro a provare a dare un senso alla tappa e un senso lo danno.