Il titolo richiede subito una spiegazione: 155, inteso come anni d’età cumulativa, sono quelli sommati da due appassionati del pedale che non si peritano di nascondere la propria età, anzi la rivendicano con non nascosto orgoglio e una punta (solo una punta….) di personale, legittima, vanteria.
Il senior, quasi 80 anni, è un certo Alfio Andreon, conosciuto fra gli amici come “gambasecca”, il soprannome che era di Imerio Massignan, forte scalatore vicentino, non proprio aggraziato in sella in verità. Veneto d’origine è pure Alfio Andreon con buona esperienza ciclocrossistica nei suoi anni verdi trascorsi a Bollate, nel milanese, dove tuttora risiede quando non è in sella. E si diverte ancora a tirare il collo agli amici ciclo pedalatori quando la strada si rizza sotto le ruote sugli strappi della Brianza, e non solo, un giorno sì e l’altro pure. Non è certamente uno stilista nel pedalare ma la riserva d’energia raramente si esaurisce e “pesta” con vigoria sui pedali fra la bonaria invidia dei suoi più giovani colleghi e pure colleghe, di assai più verde età, che lo ritengono un punto fermo di riferimento per le loro assidue attività pedalatorie. Un suo forte, costante cruccio, manifestato in tutte le occasioni, è la sbarra che da qualche anno ostacola l’attacco del Muro di Sormano per ragioni di sicurezza viabile, un po’ il suo “giardino del divertimento” ciclistico.
Nell’immagine colta sulla cima del Colle del Nivolet, quota m. 2612, nel comune di Ceresole Reale, nell’imponente scenario delle Alpi piemontesi, le Alpi Graie per la precisione, nel Parco Naturale del Gran Paradiso, fra Piemonte e Valle d’Aosta, in zona costellata da suggestivi laghetti e fauna montana, è fotografato con il dottor Giancarlo Frigerio, anni 75. E così, matematicamente, tornano i conti del titolo.
È il titolare di un affermato e conosciuto gruppo, la Frigerio Viaggi, che opera da molto tempo nel settore del turismo e dei viaggi, in molteplici versanti, con diverse diramazioni coordinate dalla sede centrale di Giussano. E nella variegata gamma dell’offerta turistica del Gruppo Frigerio una “voce”, in interessante e crescente sviluppo, è quella riferita alle biciclette nelle varie funzioni e declinazioni di tipologia, con offerte mirate per tutti i gusti e le differenti propensioni pedalatorie.
Il popoloso centro brianzolo, lungo la vecchia strada Valassina, è uno snodo obbligato per coloro che, dal milanese, pedalano alla ricerca delle alture della Brianza nonché zona d’antica passione ciclistica. Anche Giancarlo Frigerio in gioventù si è cimentato nell’agonismo a due ruote, nelle categorie giovanili, ma gli impegni di studio hanno determinato a fare sì che la bicicletta assumesse un ruolo di complemento quale strumento sportivo-salutistico.
E pure Giancarlo Frigerio, presidente del Gruppo che conta anche un gruppo cicloturistico con diffusa attività amatoriale, sovente vincente anche a livello nazionale in alcune specialità, pedala con buona costanza. È sui saliscendi briantei che ha incontrato Alfio Andreon, ammirandone l’energia e la vivacità, sia di pedalata, sia di parola, a dispetto della carta d’identità.
E la loro fresca amicizia è stata suggellata dalla recente pedalata concordata con meta l’evocativo Nivolet, km. 17,600 d’ascesa, quota m. 2612, con un lungo nastro d’asfalto che si snoda spettacolarmente lungo il fianco della montagna. I riferimenti della scalata, quelli ufficiali, riportano di una salita lunga km. 46,400 che determina una media di pendenza del 4,6% per superare un dislivello di metri 2.125.
Il tratto con pendenze maggiormente severe è però quello della zona di Ceresole Reale, terreno d’elezione per i “grimpeur” come appare nel profilo altimetrico con l’eloquenza dei numeri proposto nella Gallery.
È lì che si incontra la varia fauna alpina con stambecchi e “camosci” (attributo riservato nel passato del ciclismo agli scalatori più o meno puri) come i nostri due arzilli e determinati pedalatori.