La ricerca spinge sempre verso l’ottimizzazione delle performance e visto che si tratta di un pneumatico, la scorrevolezza, il grip e la resistenza alle forature devono essere ai massimi livelli, soprattutto per i prodotti destinati alle competizioni. Continental ha proposto i nuovi Grand Prix 5000 sul finire del 2018 e la missione non era delle più semplici, infatti, era obbligatorio far dimenticare i GP 4000 ai tanti appassionati dopo quasi 14 anni di onorata carriera. Penso che ci siano ampiamente riusciti, i nuovi GP 5000 hanno una marcia in più!
La casa parla chiaro: 20% in più di resistenza alle forature, 12% più scorrevoli e più resistenti del 20% alle forature rispetto ai GP 4000. A quelli più attenti al peso, presento fin da subito il conto della bilancia: meno 10 grammi a parità di misura rispetto al precedente top di gamma. Credetemi, non sono numeri buttati a caso, ma la rappresentazione numerica di quanto può essere imponente un upgrade. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie alla Tecnologia Active Confort, una novità assoluta che coinvolge diverse fasi di costruzione del copertone per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni. Il battistrada ha un aspetto decisamente meno panciuto del GP 4000 e, dati alla mano, viene premiato anche sotto l’aspetto aerodinamico.
Gli intagli posizionati sul battistrada sono realizzati a laser e hanno l’arduo compito di migliorare il grip in curva, soprattutto in caso di asfalto umido. La mescola BlackChily ha subito ulteriori affinamenti e ora concede un 26% in meno di resistenza al rotolamento e un grip mostruoso. Continental attesta ai nuovi GP 5000 anche una resa chilometrica superiore, ma penso che chi compra copertoncini come questo sia mosso da ben altro spirito rispetto a quello che può spingerci verso prodotti dalla resa nettamente più elevata. La protezione contro le forature è affidata al Vectran, un filato leggero e resistente ricavato da un polimero liquido. Questo materiale è più resistente dell’aramide e mantiene a lungo le proprietà meccaniche assicurando prestazioni all’altezza di un prodotto come questo. La carcassa da 330 TPI spezza abbastanza bene le vibrazioni e fa in modo che il copertone abbia un comportamento adeguato anche sotto stress.
Su strada i nuovi GP 5000 mi hanno convinto subito. Li ho montati sulle nuove URSUS T37 Miura con un filo di forza e senza neanche usare le levette. La prima caratteristica che si è evidenziata è il grip, davvero notevole, tanto che è facilissimo forzare sia con la velocità che con gli angoli di piega nelle curve. La resistenza al rotolamento sembra migliore rispetto ai GP 4000 ed il fatto che lo senta « semplicemente usandoli » rende la cosa ancora più interessante. Una coppia di copertoncini come questi non dovrebbe durare più di 4000km, soprattutto se siete soliti spingere. Non sarebbe male provare a girarli, un regola che dovremmo seguire sempre per spalmare l’usura.
Nel test ho preferito la misura da 25mm, una piuma da 215grammi. Vale la pena mettere da parte i GP 4000 per i nuovi GP 5000? Sì, e senza neanche un dubbio. Il primo step della prova si è basato su circa 800km passati su asfalti poco generosi e alcuni decisamente adatti per lasciar correre la bici. Il grip non è mai mancato, mentre il modo in cui il copertone copia le irregolarità dell’asfalto è quello tipico di un prodotto con carcassa in Nylon. In velocità la bici resta spabile e pronta nelle manovre con una resa ottima anche in frenata. È anche in queste fasi che si percepisce la potenza del grip. Quando giravo con i GP 4000 li trovavo abbastanza lenti nei cambi di direzione, un aspetto che ora si è completamente ribaltato visto che i GP 5000 sono fulminei in tali situazioni. Per quanto mi riguarda, metterei da parte le solite polemiche sul basso chilometraggio attribuito ai prodotti come questo, del resto, se comprate i GP 5000 penso che ve li vogliate godere questa estate e poi…torneremo ai copertoni invernali per far fronte al freddo e noioso inverno.
GP 5000 promossi a pieni volti!