Anche per il 2017, come avviene da molti anni, gli amici-pedalatori (più amici o più pedalatori? questo è il dilemma…) della KAMMI Calzature di Bollate, cittadina al confine con Milano, sono pronti ad entrare nel pieno della stagione con rinnovato entusiasmo, crescente, al pari dell’età. Qualche new-entry con carta d’identità più fresca e recente assicura però un ricambio di gioventù e continuità di passione per le due ruote e per il piacere di pedalare.
Sono sempre una quarantina i componenti la formazione tesserati per questa società composta da assidui cicloturisti – definiamoli così, dato che non si schierano nelle gare amatoriali – ma che interpretano il proprio ruolo con passione e impegno, motivati da un’amichevole rivalità, sicuri di non incorrere, usando queste due ultime definizioni, in quella che si esemplifica come “contraddizione in termini”. Sono tali la realtà e l’atmosfera d’insieme che contraddistinguono la formazione e la condivisa linea comportamentale del presidente Daniele Azzalin, il riferimento del gruppo, anche lui in bici, sempre, a misurarsi con i suoi “amministrati” che provano un particolare gusto quando riescono a piazzare la loro ruota davanti alla sua nelle sfide interne. E lui accetta, di buon grado, sorridendo, la mancanza di rispetto delle gerarchie societarie dettate dal responso della strada, unico giudice inappellabile della forza e della forma ciclistica.
Da qualche tempo la “quota rosa” della formazione può presentare anche il notevole curriculum di Elisabetta Maffeis, un’antesignana del movimento ciclistico italiano, tricolore su strada 1966, più volte azzurra, proveniente da una famiglia bergamasca, originaria di Cene, dove il ciclismo è di casa e, nel 1970, ai mondiali di Leicester, Elisabetta era in maglia azzurra nella prova su strada femminile e il fratello Giuseppe, pure lui in azzurro, nella nazionale strada dilettanti. Pare sia stato il primo caso al riguardo. Una passione che non ha mai trascurato Elisabetta Maffeis e che trova rinnovata linfa e grinta pedalando con il Kammi, con Maria Grazia Bottin, agonista tuttora in attività di servizio nella categoria cicloamatoriale e che, sovente, pedala con il gruppo Kammi sui classici itinerari del ciclismo lombardo, e non solo.
In tema di senior o master – o “vecchio” come lo chiamano tutti i compagni – Alfio Andreon, settantatré primavere, nonostante insinuazioni e provocazioni di ogni genere da parte degli amici per lo stile un po’ sgangherato, per l’età e per il mezzo che pedala, non proprio un esempio di moderna tecnologia, non sembra accusare ancora cedimenti in salita, specialmente quelle con pendenza più sensibile, anche all’inizio di quest’anno.
La stagione della Kammi è appena iniziata e sarà lunga con occasioni per tutti di mettere in mostra le proprie attitudini ciclistiche nelle frequenti uscite.
Pedalando e non parlando, come dicono i “vecchi” in costante confronto – pure dialettico oltre che quello pedalato - con i “giovani”.
La Kammi è in cammino per una piacevole stagione 2017, potrebbe essere lo slogan che li accompagnerà lungo le strade quest’anno, nelle loro frequenti uscite in bicicletta che non hanno trascurato neppure durante l’inverno.
g.f.