Si può andare da Venezia a Trieste in bicicletta? Sì. Ma si può andare da Venezia a Trieste in bicicletta pedalando senza essere travolti e soffocati dal traffico? Sì. Quasi. Perché tre volte, anche se per brevissimi tratti, bisogna salire con la bici su un traghetto o una motonave.
E’ tutto compreso nelle ultime pagine del libro “Rotta su Venezia”, che Gianni Pasin ha dedicato al viaggio in barca e in bici lungo la litoranea veneta, tra fiumi e canali, terra e mare, da Chioggia a Trieste (Ediciclo, 368 pagine, 20 euro). Una quarantina di pagine, quelle dedicate al viaggio in barca e bici, tra foto e mappe, indicazioni e cifre, a cura dell’associazione Fiab San Donà di Piave Vivalabici.
Due le ipotesi: da tre o quattro giorni. Quella di tre: Sant’Anna di Chioggia-Eraclea Mare (74,2 km), Eraclea Mare-Carlino (67,1) e Carlino-Isola della Cona (68,2). Quella di quattro: Sant’Anna di Chioggia-Cavallino (46,4 km), Cavallino-Bibione (55), Bibione-Strassoldo (56,4) e Strassoldo-Isola della Cona (51,7). Ovviamente si può fare anche in due tappe o addirittura in una sola, ma non ne vale la pena. Certe pedalate, per godersele, devono essere affrontate consapevolmente, lentamente, quasi pigramente. In tutto, comunque, 209,5 km, più i tre passi-barca: da Chioggia all’isola di Pellestrina, dall’isola del Lido a Punta Sabbioni, dal Porto di Falconera a Porto Baseleghe.
Venezia e Trieste (Isola di Cona è prima di Monfalcone) non richiedono parole. Il resto sì. Oasi naturalistiche e riserve naturali, ritrovamenti archeologici e archeologie industriali, fari e forti, lagune e pinete, fiumi e boschi, villaggi di pescatori… E se i passi-barca non fossero attivi, ci sono comunque i percorsi alternativi. Quanto al ritorno, da Monfalcone c’è la soluzione treno+bici, oppure l’idrovia – alla rovescia - descritta e raccomandata da Pasin.