Seconda ai Mondiali. Non in downhill, la specialità in cui vanta già due titoli iridati, ma in gelateria, la sua seconda vita. E ci è riuscita grazie ai gusti della sua terra, il Veronese: il gelato alla Sbrisolona del ristorante 12 Apostoli, il Bacio di Romeo e Giulietta e il Cappuccetto Rosso.
Giovanna Bonazzi, un sorriso caldo anche in un ambiente semifreddo, è la Parona del gelato, dove Parona sta per padrona in veneto ma anche come quartiere di Verona. Vent’anni fa (ieri la festa di compleanno) l’inizio dell’attività nella piazzetta del Porto. E adesso questo podio mondiale (dietro all’ungherese Adam Fazekas e davanti alla californiana Savannah G. Lee) nato dai punti accumulati in 11 anni di concorsi, con una selezione fra oltre 8mila colleghi, e soprattutto conquistato con intuizioni e curiosità, elaborazioni e ricerca. Come in quei tre gelati: “La Sbrisolona del 12 Apostoli è nata dalla ricetta della sbrisolona mantovana importata a Verona dalla moglie di Giorgio Gioco, Jole, con una spruzzata finale di Recioto bianco. Il Bacio di Romeo e Giulietta unisce la pastafrolla a S tipica di Bosco Chiesanuova con lo strato di semifreddo al cacao tipico del Bacio di Giulietta. Il Cappuccetto Rosso ha tre livelli: lo strato di semifreddo al croccante di mandorle fatto dalla veronese Saladine, lo strato alla pastafrolla della Val d’Illasi e la salsa di lampone che arriva dal Raldon”.
Gelati e ciclismo, una storia dolcissima. I corridori: da Paolo Fornaciari (il suo UltimoKilometro a Borgo a Buggiano) ai fratelli Mori (gelateria e yogurteria a San Miniato Bssso) e a Riccardo Riccò (la sua Chocoloco a Vignola). Gli sponsor: da Sanson (con Francesco Moser) a Gis Gelati (sempre con Moser) e Sammontana (con Moreno Argentin). Pioniere fra gli integratori (leggendario Bahamontes che, al Tour de France, primo in cima sul Col de Romeyère, mangiando un gelato aspettava l’ammiraglia – e il gruppo - per farsi sistemare la bici), il gelato continua a ispirare e motivare anche quei corridori diventati televisivi (Alan Marangoni per GCN Italia su YouTube in “Quanta fatica… per un gelato?”). Il Giro d’Italia ha omaggiato Pragelato, che sta quasi a metà strada fra Sestriere e Colle delle Finestre, mentre gelati rosa celebrano il Giro d’Italia, dal Ciokkolatte di Padova all’Harry’s 2 di Latina.
E’ il gusto del destino: il gruppo si screma lungo i tornanti, sul Gavia 1988 i corridori transitarono e sul Bondone 1956 giunsero congelati, al traguardo i vincitori sono celebrati con coppe e coppette (e così lo furono anche Coppi e Coppini). Si dice che i corridori più forti potrebbero essere al latte, certamente quelli sfiniti sono alla frutta. Quanti dubbi. Troppi gelati al caffè sono a rischio doping? E quante curiosità. Il pistacchio è il più apprezzato dai pistard? Giovanna Bonazzi, vicecampionessa del mondo, che monta la panna ma non si monta la testa, di certo lo sa.