di Emanuela La Torre
Edizione numero novantuno. Cinquecentosette atleti (282 Master e 225 agonisti), venticinque titoli nazionali, ventotto maglie consegnate, la prima volta della team relay anche per gli amatori. Il tutto su 2.750 chilometri di erba, terra e breccia completabili in sette minuti, con diciotto metri di dislivello: sezione centrale tecnica, tanto rettilineo e un ponte da venti scalini a quattrocento metri dall’arrivo. Questa la cifra sintetica dei campionati italiani ciclocross 2023, che il 14 e 15 gennaio si sono disputati nel Camping Village Roma Capitol, nella Pineta di Castel Fusano a Ostia Antica (luogo di gara coincidente con il luogo di alloggio). Organizzazione firmata Team Bike Terenzi (la stessa che nel 2021 ha rilanciato lo storico Gran Premio della Liberazione sulle strade della capitale) in collaborazione con la DP66 Giant SMP che l’anno scorso aveva allestito la rassegna tricolore in Friuli.
Il percorso, opera dei tecnici del comitato regionale Lazio della Federciclismo con la supervisione del c.t. Daniele Pontoni e il prezioso aiuto di staff e volontari, è stato disegnato per essere propedeutico al tracciato del Mondiale olandese del 3-4-5 febbraio.
Davanti agli occhi di Pontoni, che in seguito deciderà di portare a Hoogerheide quattordici atleti equamente divisi tra uomini e donne, a trionfare sul suolo capitolino nelle categorie agonistiche sono stati: Silvia Persico (FAS Airport Services) e Filippo Fontana (Centro Sportivo Carabinieri Olympia Vittoria) tra gli Élite, Asia Zontone (Jam’s Buja) e Filippo Agostinacchio (Selle Italia Guerciotti) tra gli Under 23, Valentina Corvi (Trinx Factory) e Samuele Scappini (Team Fortebraccio) tra gli Juniores con la Selle Italia Guerciotti Elite mattatrice della Team Relay nell’antipasto del sabato, al termine delle gare Master. La squadra diretta dal grande ex campione di ciclocross Vito Di Tano, composta da Agostinacchio, Travella, Casasola e Bertolini ha avuto la meglio in un duello serrato con la DP66 Giant SMP.
Parentesi amatori. È stato il giorno di gloria di Massimo Folcarelli, padre dell’Antonio crossista Élite. Il 48enne di Anzio ha esaltato il pubblico laziale indossando a distanza di poche ore le maglie tricolori numero 26 e 27 in carriera: prima ha dominato la prova degli M4, successivamente ha condotto la sua Race Mountain Folcarelli al successo nell’inedita staffetta mista.
Gli altri vincitori: Mattia Zoccolanti Elite Master Sport, in parata con Antonio Macculi M1; Fabrizio Trovarelli M2 in clamorosa rimonta su Samuel Mazzucchelli; Marco Del Missier M3, Luigi Carrer M5, Stefano Nicoletti M6 in volata su Biagio Palmisano; lo “storico” Bepo Dal Grande M7, Gianfranco Mongardi M8; tra le donne, braccia al cielo per la W3 Chiara Selva.
Gli agonisti. Ripiombiamo ora alla domenica. L’alba del litorale romano ha portato in dote qualche goccia, dissipata durante la giornata. I primi a partire sono i ragazzi. Senza storia il bis di Samuele Scappini: la tattica era una e una sola, “prendi e vai a tutta” e lui esegue con la sicurezza di chi ha già ottenuto il titolo l’anno prima, di chi in questa stagione ha già vinto sei gare e di chi la settimana dopo il tripudio tricolore romano si andrà a prendere l’ottava al GP Mamma e Papà Guerciotti. Nel vuoto dietro al bicampione umbro, la bagarre per secondo e terzo posto, dalla quale emerge il tandem griffato DP66 Stefano Viezzi-Tommaso Cafueri: l’argenteo Viezzi inonda il podio di bollicine Astoria, il bronzeo Cafueri lo inonda di lacrime di commozione.
Durante l’inondazione, poco più in là del palco ecco la partenza delle ragazze. Qui si avvantaggiano in tre: Arianna Bianchi, Valentina Corvi, Federica Venturelli. Quest’ultima ha un momento di crisi a metà gara e viene scavalcata da Sara Tarallo e Greta Pighi. Restano in due: Bianchi ha come grande obiettivo il podio; Corvi, seconda a campionati italiani ed europei nel 2022, vuole finalmente il bersaglio grosso. Le due biker lombarde sono amiche, il copione di un festeggiamento condiviso è scritto: Corvi si prende la vittoria e alle spalle di Bianchi spunta Venturelli, che nel frattempo si è ripresa e acciuffa il terzo gradino del podio.
Completato il quadro Juniores, scattano dai blocchi gli Under 23. Il campione in carica Davide Toneatti, forte di un’annata su strada nel team development dell’Astana, ha deciso di misurarsi coi grandi. Ad approfittare allora del “campo libero”, avendo ben saggiato lo stato di forma nella team relay del giorno prima, è la Selle Italia Guerciotti. Sanno bene che il favorito è Lorenzo Masciarelli, portacolori della Colpack Ballan, dunque orchestrano un lavoro di squadra perfetto: Masciarelli si trova nella morsa giallonera di Filippo Agostinacchio, Samuele Leone ed Ettore Loconsolo. Quest’ultimo perde contatto e finirà quinto dietro Emanuele Huez. Il valdostano nel rettifilo scatta poderosamente e si aspetta un arrivo di coppia con Leone, che però ha un problema meccanico sul più bello e si accontenta del bronzo, lasciando il secondo posto a Masciarelli. Agostinacchio, che per questi campionati ha dovuto recuperare da una forte influenza che l’ha colpito la settimana prima in Belgio, indossa la seconda maglia tricolore in due giorni!
Una breve pausa pranzo ci porta alle gare più attese. E all’atleta più attesa: Silvia Persico, già campionessa nazionale in Friuli, terza sia nel Mondiale ciclocross negli Usa che in quello su strada in Australia, unica speranza concreta per i colori azzurri in vista dell’appuntamento iridato in programma a Hoogerheide.
La corsa Open femminile si apre con un colpo di scena: caduta di gruppo alla prima curva che compromette la prova di Lucia Bramati e Sara Casasola e costringe proprio Persico a inseguire. La venticinquenne bergamasca di Cene, che su strada è appena approdata nel World Tour con la UAE ADQ dopo una vita in Valcar, è arrivata in aereo sabato mattina dal ritiro in Spagna con il suo team e ha il volo di rientro nel pomeriggio di domenica, nemmeno tre ore dopo la fine di questa gara. I piani sono quelli di tornare col secondo oro nazionale consecutivo e non sarà l’intoppo iniziale a fermarla. Silvia risale la corrente e forma un trio di testa con Rebecca Gariboldi e Francesca Baroni che, come è normale che sia, si guardano bene dal darle i cambi. L’inevitabile si verifica al penultimo giro: Persico si libera della concorrenza e resta sola al comando, godendosi la passerella tra gli applausi. A Gariboldi e Baroni resta il podio.
La quarta piazza è di una ex tricolore come Alice Maria Arzuffi, che si è aiutata a vicenda con Asia Zontone per tagliare il traguardo a pochi metri di distanza. Il quinto posto è dolcissimo per la ventunenne bujese, esattamente come per Gaia Realini l’anno scorso, poiché le vale il titolo Under 23: ad attendere Asia per un lungo abbraccio c’è papà Marco, ex crossista di ottimo livello, fondatore del team Jam’s nel 2005 insieme a Flavio Milan (papà di Jonathan) e vicesindaco di Buja. Completano il podio U23 Carlotta Borello, al secondo argento in due giorni dopo la team relay (sul podio si lascia andare a un pianto stizzito) e Giada Borghesi.
Infine gli uomini. Pure qui, figlio d’arte sugli scudi. Parliamo di Filippo Fontana, collezionista di titoli nella trafila giovanile, trevigiano di Fregona, classe 2000, figlio di Alessandro. Va via di forza un quartetto formato da Fontana, il sopracitato Davide Toneatti, il campione uscente Jakob Dorigoni e Federico Ceolin, a cui si aggrega nel finale Gioele Bertolini. Filippo fino al penultimo giro non pensa di poter uscire vincitore, eppure è proprio lui a creare il buco decisivo con una guida sempre più fluida nei tratti tecnici e un’ottima gestione della velocità sul lungo. Primo oro nazionale tra gli Élite per Fontana, che al ritorno a casa sarà omaggiato anche dal recordman di sempre Renato Longo; argento Toneatti, bronzo Dorigoni, “medaglia di legno” Ceolin davanti a Bertolini. Sesto, alias primo degli altri, Nicolas Samparisi. Fa scalpore il settimo posto di Martino Fruet, il decano degli agonisti partecipanti coi suoi 45 anni. Chiudono la top ten Antonio Folcarelli, Stefano Capponi e Daniele Braidot. Sfortunato Marco Pavan, vittima di condizioni fisiche non ottimali e di un salto di catena.
Il fine settimana del Camping Village Roma Capitol si chiude coi ringraziamenti di rito dell’organizzatore Claudio Terenzi e del presidente federale Cordiano Dagnoni, presente alla manifestazione insieme a diversi consiglieri della Federciclismo e al capo della struttura fuoristrada Massimo Ghirotto.
Non solo. Presente pure Alessandro Onorato, Assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma Capitale. Onorato ha presentato ufficialmente in Campidoglio questi campionati venerdì 13 e ha voluto premiare personalmente gli Élite uomini domenica 15. Un interesse affettivo (lui è di Ostia e da bambino ha imparato a pedalare su quegli stessi terreni) e strategico: i campionati italiani Ciclocross rientrano nel medesimo “pacchetto” del Gran Premio della Liberazione (ricordiamo: una delle corse su strada Under 23 più importanti al mondo, che prevede anche gara femminile e corse giovanili) e dell’accordo - sembra triennale - per l’arrivo del Giro d’Italia a Roma.
La capitale d’Italia utilizza la bici per valorizzare il territorio dal centro alla periferia e incoraggiare la popolazione alla virtuosa pratica ciclistica.
«Bello vedere una disciplina “nordista” come il ciclocross avvicinarsi al Lazio - osserva inoltre l’ex professionista Giuseppe Petito, di Civitavecchia -. Il movimento laziale aveva bisogno di una svegliata».
Questa, infine, è stata la prima edizione “sdoppiata” dei tricolori CX: agonisti e Master a metà gennaio a Ostia Antica, come visto, Esordienti e Allievi due settimane più tardi a Castello Roganzuolo, in provincia di Treviso, sotto l’egida della Sanfiorese.
Nel 2024 la già ampiamente menzionata Selle Italia Guerciotti Elite ospiterà agonisti e master a Cremona, mentre la società A Favore del Ciclismo organizzerà il tricolore esordienti e allievi a Valsamoggia, nel bolognese.