Vittoria è uno dei marchi italiani legati al ciclismo più conosciuto al mondo e in questo 2017 mette sul piatto moltissime novità che abbracciano tutte le specialità della casa, dalla strada fino alla mtb. Il fil rouge? La qualità e l’innovazione che da sempre accompagnano la storia di Vittoria, il tutto condito dalla migliore abilità italiana nella produzione di calzature sportive e non.
Il modello Eclipse è una calzatura racing e si pone immediatamente sotto le Ikon, di fatto punta di diamante della produzione. Leggera e moderna, mira a soddisfare i ciclisti più evoluti, legati profondamente alle news di mercato ma soprattuto ai prodotti di qualità.
Come sono fatte
L’aspetto è dettato più di tutto dalla tomaia, una struttura realizzata in microfibra resa ancora più esclusiva dalla finitura SST (Soft Touch Technology), un trattamento delle superfici che esalta il design del prodotto. Sotto questo primo strato troviamo la rete mesh ad alta densità, un tessuto in grado di dare solidità e definizione a tutta la struttura.
La calzata è un punto forte delle calzature Vittoria e l’esclusivo studio EFC (Ergonomic Fitting Concept) permette la realizzazione di una forma ergonomica concepita per offrire il massimo comfort al piede senza rinunciare mai alla performance. Questo connubio non è un sogno, ma è il frutto di anni di esperienza e di una progettazione attenta che rispetta profondamente l’anatomia umana. La chiusura SSP laterale è affidata al rotore Hora miniaturizzato, un sistema che conosciamo bene sul modello Ikon utilizzato da Damiano Cunego e dal Team Nippo Vini Fantini. Il rotore è di dimensioni ridotte e aziona un cavo in Dynema che concede una regolazione efficiente e veloce, sia in apertura che in chiusura, anche in corsa nei momenti più complicati. In punta è presente anche una chiusura con velcro, pratica e regolabile secondo i vostri parametri.
La suola è in carbonio UD e punta tutto su uno spessore davvero minimo, infatti, con soli 3,4mm si spessore costante, assicura massima rigidezza soprattutto nei punti più soggetti a stress. Nella struttura sono posizionate quattro prese d’aria che mettono in comunicazione diretta l’interno della scarpa con l’esterno per migliorare la ventilazione, caratteristica resa ancor più importante dalla microforatura che coinvolge la parte frontale della tomaia e della linguetta. In corrispondenza della zona di contatto con la tacchetta, la verniciatura utilizzata è rugosa e genera più grip, accorgimento che evita i rumori derivanti dalle forze che agiscono sulla tacchetta stessa.
Le misure vanno dal 38 fino al 48, compresi i mezzi numeri tra il 38½ e il 45½, mentre le colorazioni sono due, una nera/grigia/rossa ed una bianca/nera.
A questa scarpa Vittoria affianca due solette Vittoria Custom-Fit termoformabili studiate per sorreggere l’arco plantare e distribuire equamente le tensioni su tutta la superficie d’appoggio del piede. L’allineamento dell’asse piede-ginocchio deve essere corretto, altrimenti si incorre in una situazione infiammatoria difficile da gestire.
Per personalizzare la soletta basta inserire in forno a 90° il supporto termoformabile (mezza luna bianca) per due minuti per poi assicurarlo nuovamente sulla soletta e indossare la scarpa. In breve la struttura si sarà raffreddata e stabilizzata e il comfort ne beneficerà.
Su strada
Le Eclipse si apprezzano molto per l’aspetto elegante e raffinato, ma pedalando le sensazioni non mentono e la scarpa risponde come solo una scarpa “race” sa fare. La suola è diretta e sottile, infatti la spinta sui pedali è molto redditizia anche se nulla vieta di sentirsi “in carrozza”, grazie anche ad una imbottitura interna che dona un gran comfort. Il piede è ben contenuto e la soletta termoformabile fa il suo dovere rimanendo più solidale sull’arcata con un sostanzioso supporto, mentre la chiusura è precisa e interviene senza innescare pressioni fastidiose. Le linee sono pulite e probabilmente le Eclipse sono anche delle scarpe aerodinamiche, sempre che voi ricerchiate una dote come questa in un paio di scarpe. Ho provato ad utilizzarle anche senza copriscarpe in una giornata molto fredda e devo dire che l’aerazione c’è e si sente tutta, soprattutto quella proveniente dalla suola.
Giorgio Perugini