La nuova TRI PRO di Vittoria Shoes&Helmets dedicata al triathlon è da considerarsi come l’apripista ufficiale della nuova collezione di Vittoria, realizzata da modelli che verranno svelati presto durante le fiere di fine estate. Tri Pro è stato svelata in questi giorni sulla pagina ufficiale Facebook e la vedremo presto nelle prossime Olimpiadi di Rio ai piedi di Davide Uccellari e Charlotte Bonin.
La progettazione di questa calzatura è partita dai capisaldi che definiscono una scarpa da Triathlon, la quale deve essere ben aerata, facile da indossare e deve adottare una suola performante. La tomaia in Microfibra STT con chiusura a rotore Vittoria SSP ha una finitura elegante e morbida, proprio come accade con le Ikon, modello di punta per il ciclismo stradale indossato dal Team Nippo Fantini. Per chi non volesse il rotore, è disponibile anche una versione con chiusura a velcri, sistema affidabile che non tramonterà mai.
La suola in carbonio UD promette la massima trasmissione di potenza sui pedali pur senza sacrificare il comfort complessivo. Probabilmente anche la suola avrà delle particolari feritoie per fare in modo che il piede rimanga fresco durante la pedalata, ma per questi particolari dovremo aspettare ancora qualche tempo. La soletta sottopiede termoformabile per ottenere la massima personalizzazione dell’appoggio plantare rimane un particolare importante a cui Vittoria non vuole rinunciare.
La casa di Biella è sempre più convinta delle proprie capacità e si appresta ad intraprendere una nuova stagione ricca di novità, rimanendo sempre fedele al made in Italy che caratterizza l’intera produzione Vittoria-Shoes&Helmets. Studi approfonditi e prove su strada saranno ancora il punto di partenza da cui nasceranno diversi nuovi modelli, progetti che si consolideranno come di consueto nella fascia medio-alta di mercato.
Osservando queste Tri Pro si possono già notare i micro-fori sulla tomaia e le linguette indispensabili per indossarle velocemente. L’interno della calzatura ha il compito di far asciugare rapidamente il piede (impossibile non notare la presa d’aria posizionata sul tallone) e contenerlo al meglio senza che si verifichino indolenzimenti che renderebbero impossibile la terza frazione di corsa. Il colore verde è vivace e conferma che le colorazioni saranno giovani e fresche, proprio come il settore del triathlon richiede.
Giorgio Perugini