Il 10 maggio alla Granfondo Internazionale Felice Gimondi-Bianchi tutto sarà speciale: il contesto (Bergamo e il suo territorio), i percorsi (corto, medio e lungo, rispettivamente di 89,4/128,8/162,1 chilometri, spettacolari dal primo all’ultimo metro), le celebrazioni (la 19ª edizione è dedicata al cinquantenario del trionfo di Felice Gimondi al Tour de France, con una splendida maglia commemorativa realizzata per l’occasione), il quartiertappa (il più grande e il più bello, con i suoi 10mila metri quadri del Lazzaretto di Bergamo), l’alto livello organizzativo (a cura della G.M. Sport di Giuseppe Manenti), i 130 anni del marchio Bianchi (un traguardo storico, un percorso aziendale inimitabile).
Unici e preziosi saranno anche i premi destinati ai vincitori delle varie categorie e le medaglie di partecipazione. Li ha realizzati nel suo studio-laboratorio di Almé (in provincia di Bergamo) il maestro Antonino Rando, conosciuto nel mondo per il suo lavoro ultratrentennale nel campo della scultura e dell’arte orafa.
Tra la Granfondo Gimondi e il maestro Rando il rapporto è storico: “Seguo la manifestazione da sempre. Mi piace il ciclismo, mi piacciono lo sport e la bicicletta, conoscevo Gimondi di fama, ma l’amicizia vera è nata con questa manifestazione e prosegue ancora”.
Il segno distintivo dell’opera di Rando è il movimento. Le sue sculture sono vive, dinamiche. I suoi gioielli sono un simbolo espressivo dell’arte contemporanea. Al maestro è riconosciuta la straordinaria capacità di generare senso e creare opere fortemente evocative. “Il trofeo che ho realizzato per questa edizione è la conseguenza dei precedenti. Ho cercato di dare un carattere all’opera, alla manifestazione e a quello che vuole ricordare. Come tutti gli anni ho inserito la parte monumentale di Bergamo, che ricorda il territorio di Gimondi. Poi ho utilizzato la sua vittoria di 50 anni fa, rappresentando la maglia che ha vinto (era la maglia della Salvarani) e modificandola per questa ricorrenza con l’inserimento del logo del Tour. Dal punto di vista scultoreo ho voluto evidenziare il nesso tra i ricordi e la realtà, tra la manifestazione e la ricorrenza”.
Il Trofeo speciale della Granfondo Gimondi è realizzato con la tecnica della cera persa, la stessa che il maestro Rando utilizza per le sculture e i gioielli della sua produzione. Un’antica tecnica di lavorazione che il maestro segue passo dopo passo. “Dal modello orginario verranno ricavate attraverso la fusione in bronzo le copie destinate alla manifestazione e successivamente, con lo stesso disegno e la stessa grafica verranno realizzate le medaglie in argento e quindi quelle per tutti i partecipanti“.
Il rapporto tra la Granfondo Felice Gimondi-Bianchi e il mondo dell’arte va oltre la tradizione. Si tratta di un vero e proprio segno distintivo. Ognuna delle precedenti edizioni ha contribuito a rinsaldare questo legame e a rendere questo evento memorabile: un appuntamento speciale, caratterizzato, nella sua bellezza, anche dal Trofeo del maestro Rando, opera di alto valore culturale e artistico.