Lambro Crit, Bici da pista, circuito cittadino. Ci siamo, il tam-tam in rete parla chiaro, "mercoledì sera, ore 21, scatto fisso, no freni, sì casco, se hai le luci portale".
Questo movimento ciclistico si muove nell'ombra delle notti cittadine e nelle periferie spesso abbandonate, si può correre ovunque, parcheggi, vie adiacenti a fabbriche abbandonate o come in questo caso la strada di uno storico e spesso maltrattato parco cittadino.
Milano, Torino, Novara, Modena, Brianza, ogni settimana una gara, il giro cresce in fretta, tanto da spingere alcuni marchi del settore ciclistico ad investire nella formazione di squadre ben allestite, capaci di ben figurare a livello internazionale. Il sapore di queste criterium è veramente genuino, basta poco per mettersi in gioco.
Ovviamente non si guadagna nulla, forse qualche pezzo per arricchire la propria bici, come selle o manubri. Qui si corre per la fama, per il prestigio personale, ovviamente il primo vince ma vince anche chi partecipa, se poi arrivi nel gruppo dei primi e puoi giocartela allora vai forte. Il percorso di questa sera ha rianimato questo angolo milanese, una lingua d'asfalto fortunatamente chiusa al traffico all'interno del parco Lambro, storico parco con un passato poco nobile fatto di abbandono e frequentazioni poco raccomandabili.
Questa sera invece è perfetto, pulito, sicuro e ben illuminato. Il pubblico c'è, i partecipanti ci sono tutti, quindi i due principali ingredienti per un evento ciclistico ben riuscito ci sono tutti.
Con grande piacere ritrovo Giorgio Vianini, organizzatore della gara tramite la fantasiosa Rubasalami Event (ogni gara ha un nome particolare, quella di questa sera si chiama Quaquaraquà crit) e grande atleta polivalente del Team Cinelli Santini (squadrone che punta forte alle Gf nazionali) e del neo formato team Cinelli Crhome (cinellicrhome.com), squadra capace di salire sul secondo gradino del podio della rinomata Redhook di New York con Alessandro Bruzza e sul terzo gradino con Neil Bezdek, campione in carica della serie Red Hook crit 2013.
Con Giorgio alla partenza ritrovo anche Riccardo Volpe del Team Cinelli Milano, altro volto noto nelle gare a scatto fisso. Inutile dirlo, ma ci rendiamo conto subito di quanto questo fenomeno sia in forte crescita ed altrettanto incredibile è pensare a delle bici da pista guidate così velocemente in un percorso così diverso dalla liscia ed scorrevole pista in parquet!
Riccardo mi offre una panoramica su questo fenomeno e non posso fare altro che riportarvi quanto mi dice:
"Queste bici sono amate dai messengers americani (chiamiamoli corrieri in bicicletta) per la loro semplicità, dovuta alla mancanza di elementi normalmente soggetti ad usura come freni e cambi, sono perfette per gare così tirate, si accelera e si frena con le proprie gambe! Infatti, molti ci credono pazzi e alla partenza di queste crit spesso ce lo ricordano, ovviamente non è semplice guidare queste bici in simili percorsi dove non mancano curve e rilanci violenti, lunghi rettilinei e tornanti simili a toboghi, senza dimenticare la bagarre che non manca mai. Il movimento cresce, tutto il centro/nord é in subbuglio per queste gare serali, ci sono atleti che per presentarsi alla partenza si fanno ore di strada, fermandosi solo per sciatti panini in autogrill. Si parcheggia, ci si cambia e via un giro per vedere il percorso, poi se necessario c'è il cambio dei rapporti per non rimanere imballati, ogni percorso ha i suoi rapporti giusti. Si accelera con le gambe, si frena con le gambe, ci si sente veloci e legati al mezzo nel bene e nel male. Nel lontano 2010, per una strana combinazione di eventi, si tenne a Milano durante il Bicycle Film Festival la prima gara con bici da pista a scatto fisso su strada e fu subito criterium, fu subito Red Hook crit Milano! Dopo questo evento tanti ne sono seguiti, Torino, Milano, Novara, Brianza, Modena, ogni sera una garetta, un nuovo confronto che finisce sempre con grandi risate, birre e strette di mano. Qui il mezzo conta ma non in maniera decisiva come nelle gare stradali, dove una bici leggera, rigida e dotata di accessori performanti ti permette di dare di più. Conta molto la preparazione, tieni presente che non si smette mai di pedalare e si "mena alla grande". Le cose, come è normale che sia, stanno facendo il loro corso, chi ha talento sta raccogliendo i frutti di tanti allenamenti e le gare sono sempre più tirate e divertenti. Esistono campionati fatti di 4/5 gare in tutto il centro/nord e la Red Hook Criterium è diventata un fenomeno di livello mondiale (Londra, Barcellona...). Se poi posso dirti la mia, la cosa che coinvolge di più è il clima di queste competizioni, non che non esista l'agonismo, qui ne abbiamo a valanghe, ma è tutto molto limpido e appagante. Molti partecipanti arrivano da trascorsi ciclistici veramente importanti a livello amatoriale, spesso ci sono anche professionisti della pista pronti a mettersi in gioco."
In effetti ora che mi guardo in giro ci sono elementi molto conosciuti, non fatico assolutamente a riconoscere Alessandro Bruzza atleta della Cinelli Crhome, fortissimo ciclista capace di vincere sia su strada che a cronometro, secondo quest'anno alla Red Hook Crit di New York per un soffio, poi come non notare Enrico Pezzetti, famoso per avere tritolo puro nei polpacci e vari atleti delle squadre Cinelli Milano e gli Iride Demode Squadra Corse, insomma stasera si cammina veloci!
Penso che un simile movimento sia in grado di aiutare il nostro mondo del ciclismo, eventi come questo sono una ghiotta opportunità per sponsor alla ricerca di mercati emergenti, infatti, molte aziende stanno creando prodotti adatti a queste competizioni, vedi Cinelli, San Marco ed altre ancora.
La gara sta per partire e dopo un rapido giro di ricognizione siamo pronti, 50 più o meno, 1,9 km da ripetere 15 volte, quattro curve toste e due rettilinei veramente belli, uno con due leggere curve, l'altro un "drittone"dove si arriva ai 55 abbondanti.
Si parte subito forte, l'intenzione è quella di sfoltire subito il gruppo, così strappi e allunghi importanti riducono il gruppo di testa a sedici elementi in grado di giocarsela. Tenete presente che girare di notte non è semplice, poi a questa velocità non è facile rimanere gomito a gomito con gli altri concorrenti. È proprio vero, di scherzoso c'è solo l'approccio, ora il gioco è duro. Alla fine vince Alessandro Bruzza in volata, anche se standogli vicino in gara per diversi minuti mi ha dato l'impressione di poter vincere facile.
Una bella esperienza, un ottimo allenamento in un contesto particolare e divertente, tutto grazie a Giorgio Vianini, grande organizzatore di crit e gare "clandestine", infatti non mancheranno gare serali per bici da strada, mountain bike e ciclocross....ogni location è buona per sfidarsi, quindi attenzione ai canali giusti, gli inviti partono dai social più importanti!
Altra gara, altro giro di emozioni.
Giorgio Perugini
foto di Francesco Rachello - flickr.com/stric